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Il diritto di petizione è un diritto costituzionale e permette a una o a più persone di indirizzare una rivendicazione alle autorità che sono tenute a prenderne atto e a fornire una risposta circostanziata.

Attualmente molti governi nazionali o regionali in vari paesi hanno messo in atto un sistema di petizione online a complemento della forma manoscritta attualmente in uso. In Gran Bretagna 100’000 firme raccolte via internet permettono di domandare un dibattito parlamentare alla camera dei comuni (http://epetitions.direct.gov.uk). Negli Stati Uniti una risposta ufficiale da parte del governo è garantita a ogni petizione on-line che raggiunge le 25’000 firme in un mese (https://petitions.whitehouse.gov). E anche in Germania il Bundestag non è da meno (https://epetitionen.bundestag.de).

Sono cosciente della problematica della dissociazione dalla vita politica sul territorio, tuttavia vi sono almeno due aspetti che tenere in considerazione: anzitutto stiamo parlando di un ulteriore strumento di partecipazione popolare (verosimilmente soprattutto giovanile) e in secondo luogo è piuttosto preoccupante il pullulare di petizioni on-line su piattaforme private e non ufficiali che molti cittadini utilizzano credendo però che abbiano lo stesso valore di quelle cartacee.

Con la presente mozione si chiede che il Consiglio di Stato si incarichi di valutare l’attuazione di un sistema di petizioni on-line per i cittadini ticinesi di medesimo valore legale e a complemento del sistema manoscritto.

Massimiliano Ay, deputato in Gran Consiglio del Partito Comunista

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