Il Partito Comunista si felicita per la bocciatura in votazione popolare dell’iniziativa truffaldina “No Billag” che avrebbe privatizzato il servizio pubblico radiotelevisivo spingendolo nelle mani dei grandi oligopoli mediatici europei, mettendo a repentaglio il diritto a un’informazione plurale e numerosi posti di lavoro.
Salvaguardato il servizio pubblico, occorre però ora subito intervenire per migliorarlo. La nostra prima critica riguarda il sistema di riscossione del canone: la somma di oltre Fr. 300.–, riscossa anche ai giovani in formazione che non vivono con i genitori, è iniqua. Essa dovrebbe invece essere progressiva, motivo per cui il canone radio-tv va fatto rientrare nelle imposte e calcolato per nucleo famigliare.
Dal punto di vista dell’informazione invece occorre che la RSI faccia più attenzione al rispetto della neutralità religiosa e alle formazioni politiche minori. Sulla politica estera invitiamo inoltre a rendersi più indipendente rispetto a fonti faziose come “Reporters sans frontiers” e il presunto “Osservatorio siriano per i diritti umani”.