Il Partito Comunista esprime massimo sostegno al movimento di protesta lanciato dagli studenti universitari in tutta la Svizzera: la mobilitazione studentesca è diretta contro l’innalzamento del costo delle rette nelle università di Friborgo, Berna e Basilea, cosiccome presso i politecnici federali di Zurigo e Losanna.
La coalizione studentesca nazionale «Action Education-Aktion Bildung-Azione Istruzione», coordinerà una settimana d’azione in numerose città, dal 19 al 25 marzo, organizzando tavole rotonde, stand informativi e molto altro: azioni che culmineranno nella grande manifestazione nazionale del 24 marzo a Berna (dalla Schützenmatte alla Piazza Federale). Nel Canton Ticino la bandiera della protesta sarà tenuta alta dal Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA).
I provvedimenti a danno dell’università, presi da Cantoni e Confederazione, andranno a colpire gli studenti più sfavoriti, le cui famiglie sono già tenute a sostenere costi molto ingenti per potersi permettere degli studi accademici. Come se non bastasse non si tratta certo di una novità, dato che politiche di questo genere sono ormai condotte da anni in Svizzera.
Il tutto avviene in un paese, la Svizzera, che ha nell’università e nella ricerca – e più in generale nella formazione – uno dei suoi principali indirizzi di sviluppo, e che in anni in cui vengono annunciati pomposamente conti in nero sembra voler così tagliare lo stesso ramo su cui siede.