La Gioventù Comunista ha preso conoscenza con curiosità della decisione del gruppo parlamentare del Partito Socialista (PS) di lanciare un’iniziativa per il rafforzamento delle borse di studio, allineandosi in questo modo alla posizione più volte espressa in questi anni dal Partito Comunista, da sempre impegnato in favore del diritto allo studio e di un’istruzione realmente democratica.
L’iniziativa parlamentare in questione riprende – tali e quali – due delle sei proposte del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) rilanciandone di fatto le rivendicazioni promosse, portando in Parlamento le richieste contenute nella petizione appena consegnata ai servizi del Gran Consiglio e riproponendo due delle sei modifiche legislative suggerite dal sindacato studentesco nella sua risoluzione assembleare dello scorso dicembre.
Prendiamo quindi atto con soddisfazione dell’ammissione da parte del PS del proprio errore del 2015, quando promosse e approvò, con la Legge sugli aiuti allo studio, l’introduzione del frazionamento in prestito di un terzo delle borse di studio per gli studenti di master.
Tale cambiamento di linea, con cui il PS si schiera dalla parte del sindacato studentesco (da sempre sostenuto dai giovani comunisti), non può che rallegrarci, in quanto rafforza l’unità della sinistra in favore di una scuola realmente democratica e del conseguimento di una vera parità nelle opportunità di formazione dei giovani ticinesi.