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Il Partito Comunista solidarizza con i lavoratori e le lavoratrici delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS) che hanno manifestato oggi pomeriggio a Bellinzona, Olten, Berna, Zurigo, Losanna e Ginevra contro le misure previste nell’ambito del nuovo Contratto Collettivo di Lavoro: tagli salariali, diminuzione delle pensioni, maggiore facilità nei licenziamenti, nonché la richiesta di un continuo aumento della produttività intensificando lo stress fra i dipendenti. 

Non possiamo non sostenere le rivendicazioni sindacali per una migliore progressione salariale (in particolare per i giovani!) e il mantenimento delle garanzie salariali e di protezione contro il licenziamento. Il timore poi che i manager delle FFS – che agiscono non per sviluppare il servizio pubblico, ma con una mentalità grettamente aziendalistica – sfruttino poi il fenomeno della digitalizzazione per peggiorare le condizioni di lavoro è alta.

L’arroganza dei vertici aziendali FFS è paragonabile alla linea anti-sociale dei dirigenti della Posta: del tutto slegata ai bisogni della collettività e dei dipendenti e anzi orientata solo al profitto. Nell’ambito delle ex-regie federali si continua insomma a dimostrare quanto sia problematico la mania liberalizzatrice e in tal senso ricordiamo la nostra iniziativa cantonale per ripristinare la regia federale e la nazionalizzazione della Posta.


La posizione del sindacato di categoria
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