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Si stanno evidenziando nel nostro Cantone dei segnali che dovrebbero iniziare a far suonare i campanelli di allarme: mi riferisco ai servizi privati di orientamento professionale che fungono da alternative a quelli statali. E sembrerebbero pure essere sempre più apprezzati dai giovani e dalle loro famiglie.
1. Qual è la posizione del governo su questo fenomeno? Si può parlare di un ennesimo servizio sulla via della privatizzazione? O di una “concorrenza” che inizia a farsi sentire?
2. E’ possibile stilare una statistica sull’utilizzo di tali servizi privati e sui loro costi per le famiglie?
3. Sia che ciò preoccupi o meno il governo, si può parlare del palesarsi di una certa insoddisfazione fra gli studenti e gli stessi genitori nei confronti del servizio di orientamento scolastico e professionale cantonale? Si sono già individuati eventuali problemi? Si è già lavorato per avanzare dei correttivi?
4. Non ritiene il governo che dei servizi di orientamento privati, in quanto mossi inevitabilmente da una logica di profitto nel proprio lavoro, siano esposti al rischio di sviluppare un conflitto d’interessi nell’indirizzare gli studenti? In particolare considerando:
a) l’interesse formativo, lavorativo e professionale di questi ultimi in secondo piano rispetto a quelli delle aziende o servizi;
b) l’interesse nell’indirizzare i giovani con i risultati scolastici migliori verso servizi privati piuttosto che nel settore pubblico;

c) l’interesse nello sviluppare una rete di circolazione di giovani, in collaborazione con aziende e altre servizi, volta a creare un bacino d’utenza e a fidelizzare i clienti, a scapito della qualità del servizio erogato.

Massimiliano Ay

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