Non è nostra intenzione continuare una polemica a sinistra rispondendo a MPS, anche perché verosimilmente risulterebbe alquanto sterile e deludente verso molti cittadini che vorrebbero – come noi – un fronte progressista unito. Tuttavia di fronte a certe plateali imprecisioni, per non dire calunnie, non si può nemmeno lasciar correre. Anzitutto chi fa politica a sinistra in Ticino sa quanto sia “affidabile” l’MPS in quanto ad alleanze, per cui non spenderemo troppe parole su di loro, ma ci concentreremo sulle accuse che ci vengono rivolte:
1. MPS sostiene che “l’altro deputato”, cioè il granconsigliere Massimiliano Ay non sarebbe pervenuto. Fandonie! Il nostro deputato ha presentato 54 atti parlamentari su svariati temi, avanzando proposte concrete e attuabili per migliorare le condizioni delle fasce più deboli della popolazione. Questi sono i dati, che non tengono conto delle sedute di commissione e dell’attività politica extra-istituzionale non meno importante. Non è certo una questione solo di quantità, ma visto che veniamo attaccati come “inesistenti” ci premeva portare le cifre. Inoltre il nostro deputato, a differenza di chi lavorerebbe “splendidamente” (cit. Pino Sergi), ha votato e voterà tutte le trattande all’ordine del giorno, non solo quelle di suo interesse (e qui basterebbe vedere i tabulati di votazione in Granconsiglio)! Forse un po’ più di rispetto per il lavoro altrui non guasterebbe! Ma l’umiltà, si sa, non è da tutti.
2. MPS era molto scettico circa la possibilità di rifare l’alleanza nel 2015? Strano, ricordiamo una telefonata di Matteo Pronzini in cui entusiasticamente ci invitava a ripresentarci uniti. Per carità di patria e per correttezza, poi, rinunceremo a ricordare i toni e i contenuti di alcune riunioni interne.
3. MPS ci accusa di essere un tutt’uno col PS. Al di là che a tutti è facile vedere che il PC ha una sua indipendenza e un suo programma, non prendiamo lezioni da un Pino Sergi che è arrivato persino a sciogliere il suo Partito per confluire nel PS, entrando addirittura nella Direzione della socialdemocrazia! Chi non ha mai perso la propria indipendenza è proprio il Partito del Lavoro in seguito rinominato in Partito Comunista. Aggiungiamo inoltre che la frase “il PC è all’ombra del PS”, attribuita da MPS al nostro consigliere comunale di Lugano Demis Fumasoli, è una colossale menzogna!
4. Abbiamo fatto congiunzioni col PS alle elezioni federali? Sì e, se ben ricordiamo, questa prassi va avanti da quando esiste il nostro Partito, prima come Partito del Lavoro. Il motivo è semplice: in assenza di un deputato comunista preferiamo un consigliere nazionale socialista piuttosto che un deputato borghese in più che spinge, ad esempio, a favore della soppressione delle misure accompagnatorie degli accordi bilaterali. E aggiungiamo che il POP, nuovo alleato del MPS, ha fatto la nostra stessa scelta nel 2015, come anche, negli anni precedenti – e con molta convinzione! – lo facevano i suoi dirigenti. Se per MPS rinunciare alle congiunzioni col PS alle elezioni federali costituisce la condicio sine qua non, allora che valga per tutti!
5. Abbiamo fatto liste unitarie nei comuni con il PS? Certamente! E anche con i Verdi in alcune realtà. In passato ne abbiamo fatte anche con delle liste civiche. Se c’è una base programmatica comune le alleanze sono giuste, perché permettono di avere i numeri per far approvare riforme o idee, e non solo per urlale slogan! Si chiama politica: il resto è degno di una setta, non di un partito! Anche in questo caso, peraltro il nuovo alleato di MPS, aveva deciso a Lugano, così come a Locarno e altrove, di fare una lista unica col PS.
6. Il PC non è una vera alternativa al PS? Per carità, le litigate adolescenziali su chi è più a sinistra di altri non ci interessano: noi non lavoriamo per la nostra “parrocchia”, ma per far avanzare degli ideali condivisi nella società, e questo va fatto unendo quando possibile chi si riconosce nei valori progressisti, senza regalare spazi alla destra o – peggio ancora – senza diventarne gli strumenti al solo fine di fare baccano mediatico e screditare le istituzioni. Non è mai stato questo il costume dei comunisti e del Partito del Lavoro.
7. MPS tira in ballo il nostro lavoro di cooperazione internazionale volto alla pace e al multipolarismo. E lo fa con citazioni che mai sono state scritte nei nostri documenti (che tutti possono leggere sul nostro sito). Le nostre relazioni estere sono basate sull’indipendenza reciproca e sullo studio delle complessità di ciascun paese, e non invece su un’identificazione di stampo sterilmente celebratorio! La Cina, ad esempio, è un paese emergente che tutti – da destra a sinistra – cercano di conoscere, addirittura il Liceo di Lugano 1 organizza giustamente scambi di studenti, noi lo facciamo tramite le nostre relazioni diplomatiche, sindacali e politiche. Con i loro pregi e i loro difetti questi paesi vanno conosciuti: l’unico che sale in cattedra a pontificare su cosa sia il vero e unico socialismo si chiama Pino Sergi; noi restiamo marxisti, preferiamo il dialogo e la dialettica! Tempo fa, in un altro testo, MPS si era inventato un legame fra noi e il governo …egiziano! Ora questa “accusa” è sparita: i nostri referenti in Egitto sono infatti due partiti di sinistra che non ci risultano essere al governo, ma per provare a infangarci tutto è lecito. Chissà, se per MPS era meglio l’Egitto dei Fratelli Musulmani?! Rimane l’accusa di una presunta nostra amicizia con il governo Erdogan: si tratta né più né meno di fandonie visto che in Turchia abbiamo contatti con quattro partiti laici di opposizione, ma forse MPS avrebbe preferito un nostro sostegno alla confraternita eversiva gülenista (amica di Israele) che sparava sui civili sui ponti di Istanbul nel luglio 2016?! Mentre MPS in politica estera fa il tifo e legge il mondo con paraocchi ideologici manichei, noi analizziamo le contraddizioni della geopolitica: finora peraltro abbiamo visto giusto! Dovremmo forse ricordare quando MPS faceva propaganda contro il governo di sinistra in Brasile? Saranno felici che oggi un colpo di stato fascista l’ha abbattuto!
8. E allora perché MPS ha deciso di rompere l’alleanza con il PC? Per una ragione molto semplice: perché noi siamo indipendenti dai diktat che hanno tentato di imporci in questi ultimi anni! Siamo un partito di giovani (non a caso Pino Sergi ci etichetta sprezzantemente come “ragazzotti”), con un’età media di 30 anni, che produce – crediamo – del lavoro politico la cui qualità è riconosciuta: iniziamo ad incidere nella realtà e abbiamo una prospettiva di crescita, certo lenta, ma reale, e lo facciamo con umiltà, lavorando sodo senza l’aiuto dei media che in questa legislatura hanno dato spazio solo a chi urlava! Il progetto di MPS di rendere i “ragazzotti” del PC i loro giocattolini da usare per portare acqua al loro mulino è fallito e quindi hanno deciso di escluderci da tutto, tanto hanno trovato un altro alleato usa e getta. Ci consideravano “un gruppo di amici” (Sergi dixit) e invece ci siamo dimostrati un Partito, plurale ma disciplinato e, seppure piccolo, capace di coinvolgere tanti giovani che sono protagonisti e non pedine. Abbiamo prodotto tante cose interessanti e innovative – altro che “fermi agli anni ’30”! – sia nelle istituzioni che fuori e continueremo a lavorare, sempre disponibili a ricercare forme di unità, ma fermi nella nostra traiettoria socialista scientifica.