La Gioventù comunista esprime tutta la propria solidarietà con la lotta delle studentesse e degli studenti ticinesi in favore del rafforzamento delle borse di studio. Le azioni di protesta svoltesi mercoledì costituiscono un nuovo e chiaro segnale alla politica cantonale, che non ha ancora affrontato le rivendicazioni contenute nella petizione consegnata dal Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) lo scorso aprile.
L’avvicinarsi della stagione elettorale sembra che abbia convinto i membri della commissione scolastica del Gran Consiglio a mettere in naftalina le richieste degli studenti, il cui respingimento susciterebbe troppo clamore a pochi mesi dal rinnovo dell’esecutivo e del legislativo cantonali. Meglio aspettare dunque fino a dopo aprile per dire chiaramente che non si è disposti a tornare ad investire nella formazione, nonostante lo stato di assoluta salute delle finanze cantonali.
Per i partiti borghesi è evidente che l’istruzione non è un diritto di tutta la popolazione (benché la Costituzione dica il contrario), ma anche che affermarlo pubblicamente non è la mossa elettoralmente più conveniente: l’ennesima dimostrazione della profonda ipocrisia della destra nostrana. I giovani comunisti non resteranno però a guardare questo triste spettacolo e continueranno a lottare con il SISA in favore di un diritto allo studio garantito e di una scuola pubblica democratica e di qualità!