L’istituto bancario della Posta Svizzera, «PostFinance», ha deciso di interrompere dal 1° settembre il traffico dei pagamenti con la Repubblica di Cuba. In caso contrario rischierebbe a suo dire di contravvenire ai diktat degli Stati Uniti e rischiare quindi l’ira della Casa Bianca, le cui sanzioni però la Confederazione non sostiene! La Posta Svizzera, finanziata dai nostri soldi, dopo essersene fregata delle decisioni parlamentari e continuando a smantellare i propri uffici, ora in pieno delirio di onnipotenza, legittima il presidente Trump a imporre le proprie leggi extra-territorialmente e quindi anche sul nostro territorio, in perfetto stile imperialista!
Si tratta di una decisione che non crea solo problemi al corpo diplomatico cubano in Svizzera, ma danneggia enormemente anzitutto i nostri oltre 300 concittadini che risiedono a Cuba, alcuni dei quali pensionati che ora di colpo non possono accedere alla loro rendita depositata sui «conti gialli». Per non parlare delle associazioni umanitarie e di cooperazione allo sviluppo come MediCuba che, pur essendo sostenuta addirittura da fondi istituzionali, è impossibilitata di colpo a continuare a finanziare i suoi progetti in ambito sanitario sull’Isola. A soffrire sono anche le piccole e medie imprese svizzere, che investono a Cuba in progetti win-win dal valore complessivo di quasi mezzo miliardo di franchi annui: le leggi USA quindi stanno arrecando un danno anzitutto alla nostra economia nazionale.
Il Partito Comunista chiede a Berna delle misure immediate per garantire non solo il diritto a relazioni bancarie ai nostri concittadini e alle persone giuridiche svizzere a Cuba, ma anche di impegnarsi affinché non sia compromesso il lavoro dei diplomatici cubani nel nostro Paese. Il provvedimento dei manager del “Gigante giallo” di sottomissione a un governo estero rappresenta un gravissimo affronto alla sovranità nazionale e alla neutralità del nostro Paese, che resta – è bene ricordarlo – il proprietario della Posta!
Ecco perché ripetiamo senza stancarci che bisogna ripristinare la regia federale della Posta, assumere il pieno controllo pubblico della banca postale e occorre che questi vertici aziendali che pur di far soldi obbediscono non a Palazzo federale ma alla Casa Bianca siano dichiarati eversivi, anti-nazionali e mandati a casa senza buonuscita!