Veniamo a sapere dai media che l’azienda VF International di Stabio che impiega 800 dipendenti starebbe valutando di trasferire il proprio servizio clientela in Gran Bretagna: una scelta che potrebbe costare il posto di lavoro a 43 salariati del nostro Cantone. Esprimendo solidarietà ai lavoratori coinvolti in quello che la stampa ha definito “un martedì nero” per l’occupazione in Ticino, pongo i seguenti interrogativi:
1. Corrisponde al vero che cinque anni fa la VF International abbia ottenuto delle agevolazioni fiscali per favorirne l’insediamento e, più precisamente, avrebbe beneficiato dell’esenzione fiscale al 100% sugli utili e sul capitale per un periodo di tempo di 10 anni. Se sì, tale agevolazione è tuttora in vigore?
2. Corrisponde al vero che il Consiglio di Stato ha bocciato un ricorso che chiedeva di sottoporre a referendum popolare tale decisione? Se sì, su quali basi legali venne presa tale decisione?
3. Corrisponde al vero che la VF International abbia garantito quale contropartita alle suddette agevolazioni di creare 100 nuovi posti di lavoro ad alto valore aggiunto e l’assunzione di almeno il 50% di lavoratori residenti? Tali garanzie sono state rispettate?
4. Qual è la definizione di posti di lavoro ad “alto valore aggiunto”?
5. Quali misure legali si possono adottare per impedire le delocalizzazioni di aziende che hanno goduto (e che godono tuttora) di agevolazioni fiscali o altri privilegi per il loro insediamento?
6. Qualora l’azienda in questione implementasse effettivamente quanto paventato, quale insegnamento ne sarà tratto sul piano politico? Più precisamente: il caso in questione avrà un impatto sulla strategia politica di garantire agevolazioni fiscali a favore delle imprese interessate a insediarsi in Ticino?
Massimiliano Ay, deputato del Partito Comunista