Egregio Sig. Sindaco, egregi Signori Municipali,
È ormai tristemente noto il distinguersi ticinese in diversi indicatori relativi il contesto socioeconomico. Ne citerò alcuni: nel 2016 la povertà in Ticino era del 16,5% contro il 7,5% nazionale. Dal 2009 al 2016 vi è stato un aumento del 62% delle persone in assistenza e la percentuale di chi ne beneficia lavorando è cresciuta del 115%. Significa che nel 2016 più di un quarto delle persone in assistenza lavorava. Parimenti continuano a emergere diverse manifestazioni del disagio sociale presente nel nostro Cantone, pensiamo solamente al primato ticinese nell’uso regolare di psicofarmaci (20% della popolazione) o al preoccupante aumento del 70% delle assenze dal lavoro dovute a malattie psichiche.
Fenomeni che saranno purtroppo destinati ad acuirsi negli anni a venire.
Diversi comuni hanno attivato negli ultimi anni servizi quali appositi sportelli di consulenza e la figura dell’operatore sociale comunale.
Nel 2019 il comune di Gordola, mediante convenzione, ha consolidato la sua collaborazione con la Città di Locarno, aprendo un proprio sportello comunale con la presenza, a un tempo di impiego indicativo del 10%, dell’operatore sociale della città di Locarno.
Con la presente, avvalendomi delle facoltà concesse dalla LOC (Art. 66 LOC), mi permetto di interpellare il Municipio sui seguenti punti:
1. Il Municipio si ritiene preoccupato della situazione relativa l’assistenza sociale?
2. Quanto sono le/i cittadine/i di Gordola che hanno beneficiato del servizio nell’anno 2019?
Come giudica il Municipio queste cifre in rapporto agli anni precedenti e alla convenzione stipulata?
3. Come per altre prestazioni, si può dare per assodato che per una serie di motivi (assenza di informazioni, sentimento di vergogna a richiedere determinati aiuti, …) il numero di beneficiari potenziali tenda a essere in realtà superiore rispetto a quanti usufruiscono del servizio. Alla luce di ciò, ritiene il Municipio di aver informato debitamente la popolazione sull’opportunità data dalla convenzione stipulata con il Comune di Locarno? Se sì, come?
4. In base a quale criterio si è optato per un tempo di lavoro dell’operatore sociale indicativo del 10%? Il Municipio ritiene si sia trattato di una scelta adeguata? Ha mai riflettuto il Municipio nel corso dell’anno di dover ricorrere a una percentuale maggiore?
5. Non ritiene il Municipio che un servizio offerto da una persona con un grado di occupazione indicativo del 10% sia insufficiente a trattare adeguatamente i casi attuali e quelli che purtroppo emergeranno di nuovi in futuro?
6. Sul sito del comune di Gordola si apprende che a partire da gennaio 2020 il servizio viene spostato a Locarno. Per quale motivo si è proceduto in tal senso?
7. Il Municipio ritiene di aver debitamente informato la popolazione di questo spostamento? Se sì, come? In caso di risposta negativa, come pensa di agire?
8. Non ritiene il Municipio di aver complicato l’accesso a tali prestazioni sia a coloro che già attualmente ne beneficiano sia ai potenziali futuri usufruitori?
9. Sul sito del comune di Gordola si legge che a partire da gennaio 2020 (a Locarno) “Lo sportello, sarà accessibile tutta la settimana, dalle ore 9.00 alle ore 11.45 e dalle ore 14.00 alle ore 16.15.”. Significa che la convenzione, con relativo tempo di lavoro indicativo del 10%, è stata modificata? Se sì, come?
10. Non ritiene sia auspicabile l’introduzione di un operatore sociale comunale, come del resto presente in realtà limitrofe con una popolazione minore?
Ringraziando per la collaborazione, porgo i migliori saluti
Alberto Togni per il gruppo “Alternativa Gordola”