Mentre le altre forze politiche rappresentate in Granconsiglio tornano a discutere di ulteriori milioni di risparmi e tagli, il Partito Comunista ribadisce la sua contrarietà alla politica delle “casse vuote”: la situazione finanziaria del Cantone non è pesante come si vuol far credere e può comunque essere ampiamente risanata optando per discutere concretamente sulle entrate.
La presunta “simmetria dei sacrifici” nell’ambito del cosiddetto risanamento delle finanze cantonali ha finora riguardato i lavoratori e le fasce popolari, è ora il momento che a dare il loro contributo siano le persone più benestanti.
Già nel 2012 avevamo lanciato una campagna a favore di una “Tassa dei Milionari“, oggi rilanciamo il tema attraverso una iniziativa parlamentare inerente una legge patrimoniale che sia fattibile e realistica nel contesto ticinese (vedi allegato), di durata limitata e che corrisponda a un gesto di solidarietà da parte di chi sta molto meglio della stragrande maggioranze dei cittadini. L’iniziativa parlamentare si inserisce infatti in un contesto di sempre maggiore concentrazione della ricchezza e di aumento delle disuguaglianze sociali.
Essa riguarderebbe 9012 persone fisiche, equivalenti al 3,68% della popolazione ticinese che attualmente detiene quasi il 60% dell’intera ricchezza cantonale. Se l’iniziativa parlamentare venisse accolta il ricavo per il Canton Ticino si può quantificare in circa 250 milioni di franchi. A titolo di paragone l’esercizio 2016 si era chiuso con un deficit di circa 47 milioni di franchi.
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