Dopo gli Stati Uniti, anche l’Unione Europea applicherà sanzioni contro la Repubblica del Nicaragua, guidata dal Presidente Daniel Ortega, rieletto democraticamente dal 2006. Nello specifico, il Consiglio Europeo – riunitesi il 4 maggio scorso – ha deciso di sanzionare sei alti funzionari dello Stato, esponenti del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN), accusati di supposte violazioni dei diritti umani nel Paese.
Come da copione, con la scusa dei diritti umani, l’Unione Europea si allinea nuovamente ai diktat degli Stati Uniti e si unisce al progetto imperialista di attacco all’indipendenza del Nicaragua. Queste sanzioni rappresentano l’ennesima ingerenza illegale negli affari interni di una nazione sovrana e arrivano dopo il tentativo di colpo di Stato condotto dai ceti privilegiati della borghesia compradora locale. Il Paese centroamericano è sotto pressione, poiché i Sandinisti continuano la loro lotta in difesa dell’indipendenza nazionale nell’ambito del proprio progetto di riforme socioeconomiche progressiste.
Come Partito Comunista denunciamo il carattere illegale di queste sanzioni che rappresentano una ingerenza inammissibile negli affari interni del Nicaragua e, tramite l’ambasciatore nicaraguense presso le Nazioni Unite, il compagno Carlos Morales, abbiamo inviato un messaggio di solidarietà indirizzato ai vertici dello Stato e del FSLN.