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Tra numerosi insegnamenti, l’emergenza sanitaria sta attestando anche l’esigenza di potere contare su delle istituzioni stabili e robuste, capaci di rispondere con efficacia alle emergenze che investono la nostra società. Fino dalla prima ondata pandemica, con senso di responsabilità abbiamo perciò sempre cercato di riporre fiducia nell’operato delle autorità competenti. Siamo persuasi infatti che, dinnanzi a una crisi di queste dimensioni, la tutela del bene della collettività debba passare anche attraverso la massima compattezza delle istituzioni, soprattutto nel corso delle fasi più delicate.

Per contribuire ad attenuare la curva dei contagi, nonché le conseguenze economiche e sociali del COVID-19, il Municipio ha nel frattempo approntato o preannunciato una serie di provvedimenti. Basti pensare alle misure a sostegno dell’economia e delle fasce a rischio, al condono parziale delle tasse sull’occupazione dell’area pubblica e alla chiusura di alcuni spazi pubblici. Oltre a ciò, sono molteplici gli atti parlamentari depositati che hanno inteso sollevare, da svariate angolazioni, questioni importanti che andranno ad impegnare il futuro del nostro Comune: aiuti all’economia, mobilità cittadina, accudimento dei figli, finanze pubbliche, ecc. Posto quanto sopra, riteniamo che per alleviare le ripercussioni sociali della crisi a carico dei cittadini più in difficoltà si potrebbe fare di più.

Come ormai sappiamo, l’emergenza sanitaria sta prendendo sempre più la forma anche d’una crisi economica e sociale, aspetto quest’ultimo che sarà oggetto della presente interrogazione. Stando ai rilevamenti effettuati dalla SECO, alla fine di aprile 2020 erano iscritti infatti agli URC 153’413 disoccupati, ossia 17’789 in più rispetto al mese precedente. Il tasso di disoccupazione, dal 2.9% nel mese di marzo 2020, è salito nel mese d’aprile al 3.3%. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il numero di disoccupati è così aumentato di 46’115 unità (+43.0%). A livello cantonale la disoccupazione in aprile si è attestata invece al 4%, ben l’1.3% in più rispetto all’aprile 2019.

Nel contempo la crisi del COVID-19 sta mettendo a dura prova molte famiglie che, a fronte d’un reddito insufficiente e di spese divenute insostenibili, rischiano di doversi rivolgere all’assistenza. Inoltre, l’epidemia sta continuando a colpire con particolare veemenza coloro che già si trovavano confrontati con una situazione di povertà od esclusione sociale. Se non addirittura un’immediata caduta nell’indigenza, la prospettiva per diverse persone può rivelarsi così la spirale dell’indebitamento, fonte a sua volta di una maggiore precarietà. Non a caso, proprio lo scorso 6 aprile 2020, 28 organizzazioni impegnate nella lotta contro la povertà hanno presentato un appello congiunto, volto a sensibilizzare le autorità sulle condizioni travagliate delle fasce più vulnerabili della popolazione.

Gettate queste premesse, avvertiamo insomma l’urgenza d’adottare misure più incisive anche per contrastare le ripercussioni sociali dell’epidemia. Siamo certo consapevoli del ruolo sussidiario assunto dagli enti locali nel contesto attuale, come anche dell’esigenza d’attendere, almeno per determinati ambiti, un intervento dei livelli istituzionali preposti. Tuttavia, pensiamo che nell’ambito delle sue competenze il Comune possa e debba contribuire in modo più diretto ad alleviare la situazione di precarietà sociale ed economica alimentata dal COVID-19, soprattutto per i redditi medio-bassi.

A complemento delle misure già implementate dalla Città e sollecitate da recenti atti parlamentari, ci permettiamo di sottoporre al Municipio una serie di domande nell’ottica di dare maggiore impulso alla risposta di breve-medio periodo contro le ripercussioni sociali del COVID-19. Avvalendoci delle facoltà concesse dalla LOC e dal Regolamento Comunale, chiediamo pertanto quanto segue:

1. Come e con quale esito sta venendo applicato il Regolamento sulle prestazioni comunali in ambito sociale in questi ultimi mesi? A fronte dell’attuale periodo di crisi, sono state adottate delle misure particolari per informare la cittadinanza sulle prestazioni oggetto di tale Regolamento?

2. E’ possibile sapere quali sono le proiezioni preliminari concernenti l’evoluzione della disoccupazione e dell’assistenza nel Comune? Come si intendono impiegare i CHF 2.5 mio approvati dal Consiglio comunale in sede di Preventivo per rispondere alle difficoltà occupazionali future?

3. Per quando è prevista l’attesa pubblicazione dello studio della povertà? In che modo sarà tenuto da conto il recente impatto del COVID-19 sulla struttura socio-economica della popolazione?

4. Come si pone rispetto a una prossima revisione in senso migliorativo del Regolamento sulle prestazioni comunali in ambito sociale? Quali altri passi intende intraprendere per sostenere in questo momento le persone in situazione di particolare disagio economico?

5. Come si pone rispetto a un maggiore impegno del Comune sul fronte dei posti d’apprendistato, eventualmente anche mediante il versamento d’un contributo alle aziende più virtuose per ogni apprendista assunto?

6. Come si pone rispetto all’erogazione di buoni spesa ai cittadini più bisognosi, da implementare in collaborazione con il commercio cittadino di piccola e media grandezza (come attuato ad es. dal Comune di Monthey)?

7. Come si pone rispetto a una riduzione delle pigioni anche degli alloggi di proprietà del Comune, sulla base d’una richiesta motivata degli inquilini che hanno sofferto una diminuzione delle entrate a causa del COVID-19 (come attuato ad es. dal Comune di Ginevra)?

8. Come si pone rispetto al rimborso delle rette degli asili nido e delle attività extrascolastiche comunali, limitatamente al periodo dell’epidemia?

9. Quali provvedimenti sono stati presi per rispondere alle condizioni di precarietà delle persone senza fissa dimora o con problemi legati alle tossicodipendenze, soprattutto nel contesto d’una crescente difficoltà dei centri d’accoglienza a garantire le norme igienico-sanitarie appropriate?

10. A quale conclusione ha portato la valutazione inerente ad eventuali interventi mirati sussidiari per l’indennità per lavoro ridotto, alla luce delle decisioni della Confederazione e del Cantone?

Con ogni ossequio.
Edoardo Cappelletti (PC), primo firmatario
Buri, Fumasoli, Ghisletta, Pusterla,Prati, Schoenenberger, Zoppi

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