Il Consigliere di Stato Manuele Bertoli nella conferenza stampa di inizio anno scolastico ha affermato: “anche nelle scuole medie superiori è stata offerta la possibilità agli allievi che entreranno al primo anno e a quelli che inizieranno il secondo anno di svolgere una preparazione guidata al nuovo anno scolastico. Grazie a una collaborazione con l’Associazione MISE, studenti che aiutano studenti, durante le ultime due settimane di agosto sono stati proposti dei corsi di recupero per la matematica, il tedesco e le scienze naturali. I corsi sono stati impartiti da studenti universitari selezionati da MISE e affiancati da docenti di scuola media superiore (il costo di partecipazione è coperto per metà dal Dipartimento). La collaborazione con MISE, inaugurata in queste settimane, sarà protratta anche nel corso dell’anno scolastico 2020/2021”.
Di fatto sembra che il DECS abbia subappaltato la gestione delle lezioni di recupero nel medio-superiore ad un’associazione di diritto privato a cui va versata una retta coperta a metà dal Cantone. Dal canto suo il sindacato studentesco SISA ha precisato la propria “opposizione alle pratiche di ‘esternalizzazione’ dei corsi di recupero cui si sta prestando il DECS coinvolgendo associazioni private e soggetti esterni al mondo scolastico: le ripetizioni devono essere assicurate dalla scuola pubblica e dai suoi docenti, il cui organico – se insufficiente – può e deve essere potenziato allo scopo”.
Condividendo le perplessità di principio emerse, poniamo al Consiglio di Stato i seguenti interrogativi:
1) Per quale ragione il DECS ha avviato questa collaborazione con un’associazione di diritto privato? La scuola pubblica non era in grado di offrire dei corsi di recupero ai propri allievi senza ricorrere ai privati? Se no, per quale motivo non si è valutato l’ampliamento del corpo docente allo scopo, ev. anche coinvolgendo alla bisogna studenti universitari e supplenti?
2) Non crede il Governo che tale collaborazione con un’associazione di diritto privato rischi di costituire un precedente in vista di future esternalizzazioni o eventualmente anche di privatizzazioni di compiti e funzioni propri della scuola pubblica? Si possono dare garanzie che ciò non avverrà?
3) In che cosa consiste esattamente l’accordo di collaborazione sottoscritto fra il DECS e l’associazione MISE che, a quanto pare, continuerà anche nel corso dell’anno scolastico?
4) Si è proceduto a un concorso con altre associazioni di diritto privato che offrono corsi di recupero?
5) Data l’accresciuta precarietà di molte famiglie (che a causa della pandemia hanno perso parte dello stipendio o anche il lavoro), non crede il Governo che vi sia il rischio di un’esclusione sociale e scolastica degli studenti meno abbienti? Il DECS ha valutato il rimborso totale dei corsi di recupero per chi ne facesse motivata richiesta?
Massimiliano Ay e Lea Ferrari, deputati del Partito Comunista