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La Migros ha deciso di non versare più ai propri lavoratori dei settori fitness, tempo libero, scuola club, hotelplan, e in futuro probabilmente anche Meletronics, Micasa, ristorazione, ecc. che fanno capo al lavoro ridotto quel 20% di salario non corrisposto dalla cassa disoccupazione che, come noto, paga solo l’80%.

Siamo ben consapevoli che non vige alcun obbligo legale in questo senso da parte del padronato, ma stiamo parlando dell’azienda “cooperativa” (e ci sarebbe da molto da chiedersi su come questa forma giuridica sia oggi strumentalizzata) fondata da Gottlieb Duttweiler con fini “sociali”. Questa stessa azienda ora invece rifiuta di compensare il lavoro ridotto imponendo a molti lavoratori (e soprattutto alle lavoratrici che già guadagnano poco) una importante riduzione della loro paga in un momento difficilissimo per le famiglie.

Un momento difficilissimo per le famiglie, ma certo non per Migros che ha registrato nel 2020 – anno della pandemia – un utile definito da record anche da Bilanz e questo mentre i piccoli commercianti chiudevano!

Duttweiler disse una volta: «I salari, le condizioni di lavoro e il rapporto con i lavoratori e il personale devono essere esemplari». Oggi invece Migros, voltando le spalle al proprio fondatore, adotta un politica di ostacolo all’attività sindacale e di fatto rifiuta di ridistribuire equamente – come fa una cooperativa vera – i propri guadagni. Esprimendo solidarietà ai lavoratori colpiti, chiediamo a Migros di fare marcia indietro e di finalmente aprire realmente i posti di lavoro ai sindacalisti, a tutti i sindacalisti!

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