Con l’inizio del 2021 gli studenti, i ricercatori, i cittadini tesserati presso il Sistema bibliotecario ticinese si sono visti aumentare il costo del prestito interbibliotecario, quando pochi decenni fa era ancora gratuito. E’ una misura che penalizza ulteriormente un settore già duramente provato dalla pandemia e spesso in modo alquanto discutibile come abbiamo già potuto affermare in due precedenti nostri atti parlamentari. Convinti che l’accesso alla cultura debba essere il più possibile ampio, democratico, accessibile, e quindi sociale, rivolgiamo al governo i seguenti interrogativi:
1) A cosa è dovuto l’aumento della tariffa dei prestiti interbibliotecari (per libri provenienti da biblioteche di altri Cantoni) da 5 a 10 franchi per documento? Ci risulta che il prestito fuori Cantone da tempo costa 12 franchi ma che fino allo scorso anno il Cantone offriva la differenza (cioè 7 franchi), come mai si è smessa questa prassi? A quanto ammontava il sussidio complessivo del Cantone per questo servizio?
2) Sono stati consultati i lavoratori delle biblioteche, gli studenti, i docenti, ecc. prima di procedere a questo aumento tariffario? E come mai gli utenti delle biblioteche cantonali a inizio gennaio ancora non avevano ricevuto un avvertimento nonostante, a quanto ci risulta, la risoluzione (n. 454) sia stata approvata già lo scorso 9 dicembre?
3) Il CdS non ritiene che un tale aumento, a maggior ragione in un periodo di accresciute difficoltà economiche per i singoli cittadini come quello che stiamo vivendo, possa risultare poco sociale e altamente controproducente per chi necessita per lavoro, studi e ricerche di documenti provenienti da fuori Cantone? Non sarebbe opportuno un dietrofront in questo ambito e reintrodurre perlomeno la precedente tariffa di 5 franchi?
4) Il CdS ritiene possibile, in futuro, coprire le spese dell’intera tariffa, così da rendere il servizio gratuito per tutti gli utenti del Sistema Bibliotecario Ticinese?
5) A livello svizzero è stato introdotto il nuovo sistema bibliotecario SLSP. In Ticino, soltanto le biblioteche universitarie dell’USI hanno aderito a tale sistema. Per quale motivo le altre biblioteche ticinesi, in particolar modo quelle cantonali, non hanno aderito a questa iniziativa?