Esattamente 100 anni fa nacque il Partito Comunista Svizzero (PCS) dopo che il Congresso del Partito Socialista Svizzero del 10 dicembre 1920 non approvò l’adesione alla Terza Internazionale. In Ticino ci si mosse in realtà già prima: Pietro Monetti costituì un primo gruppo autonomo della sinistra ancora interna al PSS il 13 febbraio 1921, ma sul piano nazionale il PCS sorse a Zurigo il 6 marzo 1921 quando il gruppo degli “Altkommunisten” si unì alla sinistra socialista in un Congresso costitutivo a cui parteciparono 145 delegati in rappresentanza dei circa 6’000 tesserati che elessero il primo presidente nella persona del compagno Franz Welti. In Ticino la situazione fu più complicata e prima del 1925 ci sono poche testimonianze di un’attività comunista organizzata in modo indipendente. Il PCS – i cui militanti nel 1927 vennero banditi dall’Unione Sindacale Svizzera che espulse l’intera sua federazione di Basilea – venne poi dichiarato illegale dal Consiglio federale con le leggi liberticide del 1940: i suoi eletti persero i mandati pubblici e alcuni finirono in manette. Fino al 1944 – quando venne fondato il nostro Partito – i comunisti svizzeri dovettero agire nella clandestinità, senza peraltro ottenere troppa solidarietà da parte del resto della sinistra.
100 anni fa nasceva il “primo” Partito Comunista Svizzero
Dopo la messa fuorilegge del PCS, il nostro Partito nacque nel 1944 come Partito Operaio e Contadino Ticinese e in seguito Partito del Lavoro. Nel 2007 cambiammo nome in Partito Comunista.