In questa sessione del Gran Consiglio, il Parlamento si esprimerà in merito a una mozione presentata dal deputato Marco Passalia per il gruppo PPD+GG, che chiedeva una valorizzazione della tessera studenti (IOSTUDIO) rendendola un titolo di trasporto valido su tutta la rete cantonale e un pass per l’entrata in tutti i musei cantonali o sostenuti finanziariamente dal Cantone. Questa misura, per come presentata, avrebbe significato (anche se probabilmente in modo involontario) la gratuità dei mezzi pubblici per studenti e apprendisti, storica rivendicazione della Gioventù Comunista, che si sarebbe dunque ritenuta più che soddisfatta.
Purtroppo, la prima parte della mozione (quanto riguarda i trasporti pubblici) è stata ritirata in Commissione Formazione e Cultura perché, secondo il mozionante, ci sono altri atti pendenti che mirano alla riduzione dei costi del trasporto casa-scuola. Tra questi, a nostro parere, si possono annoverare le mozioni “Trasporti pubblici a prezzo calmierato” e “Garantire il trasporto casa-scuola nella scuola dell’obbligo” presentate dal deputato del Partito Comunista Massimiliano Ay, e alle quali ci aspettiamo ora il sostegno del gruppo PPD. La Gioventù Comunista non comprende appieno il motivo di tale ripensamento, ma si dichiara comunque onorata di questo atto di stima di Passalia nei confronti dei comunisti, ritenuti evidentemente da lui più in grado di portare in avanti una tale battaglia.
Con questi due atti del Partito Comunista non saremmo ancora però ai trasporti pubblici gratuiti per studenti e apprendisti, cosa applicabilissima e lo dimostrano svariati esempi. Il Lussemburgo ha reso gratuiti i trasporti pubblici per tutti i residenti poco più di un anno fa, mentre nell’agglomerato urbano di Aubagne (Francia, circa 100’000 abitanti) è da più di 10 anni che i trasporti sono gratuiti e, senza andare troppo lontano anche nella città di Friborgo i trasporti pubblici sono gratuiti per gli alunni di elementari e medie. Insomma, la fattibilità c’è, è questione di volontà.
La Gioventù Comunista si felicita di questa proposta che riaccende il dibattito sull’accesso alla cultura (troppo spesso dato per scontato mentre per molti esistono delle difficoltà oggettive su cui la politica può e deve intervenire per garantire un accesso universale alla cultura), ma si rammarica del poco coraggio del deputato PPD, che non ha voluto andare fino in fondo con la sua richiesta sui mezzi di trasporto.