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Il Partito Comunista si felicita per la buona riuscita della manifestazione del Primo Maggio indetta, in maniera unitaria e partecipativa, a Bellinzona dall’Unione Sindacale Svizzera: dopo la pausa forzata dello scorso anno, era importante, pur con tutte le precauzioni sanitarie del caso, riprendersi la piazza per ribadire le priorità della giustizia sociale e dei diritti dei lavoratori.

Deploriamo per contro che vi sia stato chi ha preferito, per motivi di mera propaganda partitica, organizzare un corteo divisivo a pochi metri di distanza, piuttosto che valorizzare il fattore unitario garantito dai sindacati. Dividere i lavoratori in questa fase è una decisione che riteniamo ben poco responsabile!

I comunisti, presenti con mascherine e disinfettanti, hanno allestito due bancarelle e hanno poi preso la parola dal palco davanti al Palazzo governativo con la granconsigliera Lea Ferrari, la quale ha tematizzato una questione originale e su cui voteremo il prossimo 13 giugno: il principio della “sovranità alimentare”, necessaria per riconoscere la giusta dignità alle lavoratrici e ai lavoratori della terra, per sostenere una produzione indigena variata e sostenibile a favore delle classi popolari e per incrementare il grado di autoapprovvigionamento del paese. Dopodiché è stata la volta di Luca Frei, coordinatore del nostro movimento giovanile, che ha insistito sui problemi crescenti inerenti il precariato giovanile e gli stage non pagati.

E’ stata una mattinata che ha permesso in un clima unitario di tematizzare varie problematiche sociali, lavorative ma anche studentesche, senza scordarsi le questioni relative all’ecologia, sotto diversi punti di vista sindacali e politici, dimostrando una volta di più l’importanza dell’organizzazione e dei diritti sindacali per uscire dalla crisi capitalista che il Coronavirus non ha creato ma solo accentuato.
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