In questa tornata di votazioni, il fossato tra agricoltori e consumatori sembra approfondirsi in modo sempre più irreversibile: le iniziative popolari federali contro i pesticidi dividono infatti in modo radicale chi teme per il futuro della propria azienda e della propria filiera da chi vorrebbe introdurre metodi di produzione più rispettosi dell’ambiente e della salute. Due interessi che paiono inconciliabili, come dimostrano i toni più che aspri impiegati nel dibattito sul tema: il dilemma, per chi tiene tanto al mondo agricolo quanto alla qualità dei prodotti alimentari, sembra insolubile.
Una soluzione è però sul tavolo del popolo ticinese, ed è rappresentata dalla modifica costituzionale relativa alla sovranità alimentare, un principio che vuole tutelare l’accessibilità agli alimenti per una dieta variata, la destinazione ad uso sostenibile del territorio e il diritto dei cittadini di poter decidere del proprio sistema alimentare e produttivo. La sovranità alimentare, proposta dal Partito Comunista ed approvata dal parlamento cantonale, ha il grande pregio di unire produttori e consumatori in un fronte comune contro chi davvero determina tanto le difficoltà dell’agricoltura quanto le condizioni d’accesso ad una dieta sana.
Una grande parte dei profitti del consumo alimentare va infatti nelle tasche dei grandi distributori e dell’industria agro-alimentare, che lascia solo le briciole nelle tasche dei contadini e stabilisce prezzi di mercati spesso inaccessibili per le fasce popolari. Ecco, dunque, che tanto produrre quanto consumare in modo sostenibile e sano diviene sempre più difficile: la sovranità alimentare vuole rompere questa dinamica monopolistica, avvicinando il mondo della produzione a quello del consumo tutelando entrambi in modo eguale.
Restituendo un giusto valore al lavoro contadino, promuovendo la vendita diretta e le filiere corte, assicurando che i prodotti importati rispettino i medesimi criteri di qualità, sostenendo la formazione e l’occupazione nel settore agricolo, la sovranità alimentare potrà aiutare concretamente tanto il mondo contadino quando gli stessi consumatori, cui ancor troppo spesso è impossibile accedere ad alimenti sani e di qualità. Il 13 giugno votiamo dunque un convinto SÌ all’introduzione della sovranità alimentare nella costituzione ticinese!