Lo scorso mercoledì 16 giugno si è svolto un seminario online convocato dal Partito Comunista Cinese (PCC) e destinato al corpo diplomatico e ai partiti comunisti e di sinistra del mondo. Il tema di questo incontro era lo sviluppo economico e sociale di Shangai nell’ambito del consolidamento del socialismo con caratteristiche cinesi.
Shangai è una città simbolo che merita di essere analizzata, non solo perché nel 1921 – cento anni fa – vide la nascita del PCC, ma perché essa è oggi uno dei centri economici in cui la politica di riforma e apertura, contraddistinta dall’impetuoso sviluppo delle forze produttive, si è sviluppata.
Attraverso questo seminario i comunisti cinesi hanno voluto mostrare i progressi raggiunti sul piano dei servizi pubblici, delle infrastrutture, ecc. Oltre a ciò si è potuto constatare l’importanza del ruolo assunto dal PCC nel programmare il mercato e sfruttare quest’ultimo in una prospettiva socialista di sviluppo di un Paese sovrano e indipendente connesso col mondo attraverso la nuova via della seta, ma sempre rifiutando mire egemoniche tipiche invece del neo-colonialismo europeo e americano.
Ad assistere in forma ibrida, alcuni on-line altri in presenza, erano invitati oltre 300 dirigenti politici e diplomatici esteri. Per la Svizzera era presente solo il nostro Partito con una qualificata delegazione guidata dal segretario politico, compagno Massimiliano Ay, accompagnato dai compagni Alberto Togni e Samuel Iembo, membri della Direzione.
Partecipavano inoltre la compagna Maite Mola, vicepresidente del Partito della Sinistra Europea (SE); la compagna Renate Koppe, responsabile delle relazioni internazionali del Partito Comunista Tedesco (DKP); il compagno Dogu Perinçek, presidente del Partito Vatan di Turchia; il compagno Adan Chavez, membro della Direzione del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) e altri esponenti di spicco di SYRIZA (Grecia), del Partito del Lavoro del Belgio (PTB), del Partito Comunista Italiano (PCI), del Partito Socialista di Serbia (SPS), ecc.