La vaccinazione nel Canton Ticino, in rapporto alla media svizzera, sta procedendo bene. Circa il 57% degli abitanti del nostro Cantone ha infatti ricevuto almeno una dose, dunque poco più del circa 55% a livello svizzero. L’efficacia di una tale campagna non potrà essere totale finché la Svizzera eviterà la diversificazione dei vaccini (vedi interrogazione 29.21 che attende una risposta da marzo) e senza una adeguata medicina di prossimità soprattutto per gli abitanti delle zone periferiche.
In quest’ottica all’estero ed in altri cantoni d’oltralpe sono stati adottati strumenti ad oggi sconosciuti in Ticino. Nelle città tedesche di Colonia e Norimberga, ad esempio, esiste un camioncino per le vaccinazioni, che passa di quartiere in quartiere per permettere alla popolazione di vaccinarsi senza appuntamento e senza dover spostarsi più di quel tanto. Tale offerta sta anche riscontrando un certo successo: nella città di Colonia, infatti, più di 714’000 persone hanno già ricevuto la prima dose di vaccino, vale a dire più del 66% della popolazione. Un’offerta simile è appena stata introdotta anche nel Canton Friborgo, dove delle squadre mobili girano il Cantone per vaccinare le persone che lo desiderano, senza necessità di appuntamento.
Alla luce di quanto esposto, poniamo al Consiglio di Stato le seguenti domande:
1. L’organizzazione della distribuzione del vaccino non è sempre stata del tutto inclusiva, se si considerano le modalità di iscrizione (linee telefonica con attese estenuanti e servizio online) non facilmente accessibili per persone molto anziane senza supporto: in tutto il cantone vi è dunque ancora una parte di popolazione fragile la cui libertà di accedere alla vaccinazione andrebbe meglio garantita. Il Consiglio di Stato condivide questa valutazione? Perché?
2. Considerato che la vaccinazione risulta essere la strategia delle Autorità federali per sconfiggere la pandemia e preso atto del calo di domande, il Consiglio di Stato prevede ulteriori eventuali misure (oltre al coinvolgimento delle farmacie) volte a incentivare la vaccinazione nel nostro Cantone? Se sì, quali?
3. Il Consiglio di Stato ritiene che un dispositivo mobile per la vaccinazione potrebbe essere applicabile anche in Ticino? Vi sono controindicazioni sia di carattere sanitario o di carattere organizzativo a questo genere di approccio?
Massimiliano Ay e Lea Ferrari, deputati del Partito Comunista