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Il Comitato Centrale estivo del Partito Comunista si è riunito in due sedute a Locarno a inizio luglio e a inizio agosto. La prima seduta ha affrontato questioni organizzative quali la formazione dei responsabili di sezione sul territorio ticinese e dei responsabili regionali sul territorio nazionale. E’ pure stato affrontata la questione del rinnovamento della composizione del Comitato Centrale in vista del prossimo Congresso, insistendo sull’opportunità di un sistema di meritocrazia interna. La seconda seduta era invece tutto orientata alla discussione politica sui temi in votazione in settembre ma anche su due ulteriori documenti emersi dal gruppo di lavoro per il rilancio economico.

La sinistra post-moderna divide i lavoratori, i comunisti devono unirli!

Il compagno Massimiliano Ay, segretario politico del nostro Partito, ha tenuto anzitutto un’ampia relazione sullo stato del Partito e ha in particolare sottolineato come un’importante intuizione del nostro ultimo Congresso del 2016 è stata quella di tematizzare il concetto di “community”: infatti vediamo come la classe dirigente divida oggi il popolo su cleavage secondari necessari per deviare la lotta di classe: ecologisti contro contadini; giovani per il clima contro operai che non vogliono la Legge sul CO2; collettivi femministi manipolati per preparare l’arrivo dei genders studies neoliberali, ecc. Il Partito Comunista deve dunque continuare, anche in vista del prossimo Congresso, la lotta per riaffermare la sua identità e soprattutto la sua indipendenza ideologica e di classe!

I segnali anti-comunisti necessitano più internazionalismo

Non sono mancati riferimenti internazionali: in particolare il Comitato Centrale si è rallegrato per i continui progressi nelle relazioni con l’Accademia Cinese delle Scienze Sociali e con il Partito Comunista Cinese. Si è discusso anche sulla situazione a Cuba dopo i gravi piani eversivi che hanno messo in pericolo la sovranità nazionale cubana, ma che – anche grazie a una grande mobilitazione internazionale di cui noi stessi siamo stati partecipi – sono stati per ora sventati. Il Comitato Centrale nel contempo è stato messo al corrente della nuova strategia dell’estrema sinistra trotzkista di dividere dall’interno il movimento di solidarietà con Cuba in Europa, occorrerà essere quindi vigili. Si incarica la redazione di Sinistra.ch di riprendere l’ottimo articolo di Arnaldo Alberti (leggi) su Cuba e sulla tendenza di certi giornalisti ritenuti “progressisti” di trasformare il servizio pubblico in proprietà privata per propagandare la “verità” del mainstream euro-atlantico. Il Comitato Centrale si infine rallegrato per la sentenza della Corte Costituzionale tedesca che ha annullato la decisione di prima istanza atta a impedire al Partito Comunista Tedesco (DKP) di presentarsi alle elezioni e aveva addirittura avviato il processo per togliere lo status l Partito. Non ci sfugge che è un segnale dell’irrigidimento autoritario che si respira nei paesi dell’Unione Europea come conseguenza anche della volontà atlantica di contrastare il multipolarismo e quindi la Cina. Non a caso lo slogan del DKP per le elezioni è proprio “Pace con Russia e Cina”, un messaggio che la borghesia atlantista tenta in ogni modo di censurare come abbiamo visto anche di recente con gli attacchi mediatici ai nostri danni.

Votazione popolare sul “Matrimonio per tutti”

Il Segretario politico, compagno Massimiliano Ay, ha spiegato il motivo per cui la Direzione del Partito invita a votare Sì il 26 settembre alla modifica del Codice Civile Svizzero per consentire il matrimonio per tutti e non solo alle coppie eterosessuali: si tratta di un impegno che i comunisti da anni portano avanti contro le discriminazioni. Chiarito che l’attuale unione domestica registrata per persone del medesimo sesso risulta limitativa rispetto al matrimonio sul piano delle garanzie circa le naturalizzazioni, le rendite per superstiti, ecc., la discussione ha riguardato soprattutto la questione della donazione di sperma distinguendola dalla “maternità surrogata” che è giustamente illegale e tale dovrà restare. Il Comitato Centrale ha quindi demandato alla Direzione di formulare una posizione favorevole alla modifica di legge, ma che sottolinei come gay ricchi e gay poveri non avranno mai i medesimi interessi di classe e che va data importanza alla promozione dei diritti sociali oltre ai diritti civili.

Votazione popolare sull’Iniziativa cosiddetta del 99%

Il compagno Edoardo Cappelletti ha tenuto una relazione sull’iniziativa popolare «Sgravare i salari, tassare equamente il capitale» promossa dalla Gioventù Socialista Svizzera invitando a votare a favore. La discussione in seno al Comitato Centrale, pur rimarcando alcuni limiti di questa proposta di modifica di legge, che permetterebbero alla borghesia di eluderla, porta comunque alla conclusione unanime che ciò non infici l’opportunità politica di votarla. Si ribadisce che per i comunisti la questione fiscale va affrontata in modo complessivo e coerente sul piano della progressività. Una risoluzione in tal senso sarà diramata pubblicamente entro inizio settembre.

La Banca Nazionale torni al servizio del popolo svizzero!

Il compagno Alessandro Lucchini, vice-segretario politico del Partito, ha presentato il documento che deriva dalla lunga discussione interna al gruppo di lavoro sul rilancio economico promossa fin dal primo lockdown e avente lo scopo di analizzare il ruolo della Banca Nazionale Svizzera (BNS) e la politica monetaria del nostro Paese in ottica marxista, avanzando anche delle proposte concrete. In particolare come comunisti occorre dare alla BNS un rulo attivo nei processi economici liberandola dalle catene imposte dall’ideologia neo-classica. Nel dibattito interno al Comitato Centrale emergono alcuni temi: il divieto per la BNS di acquisire titoli di Stato all’emissione; la mancata ridistribuzione delle riserve della BNS; il ruolo delle banche cantonali; ecc. Si rileva inoltre con soddisfazione il ruolo avanguardistico del nostro Partito quando – unici a sinistra – ci opponemmo all’ancoraggio franco-euro voluto anche dalla socialdemocrazia e quando – assieme all’Unione Democratica di Centro – rifiutammo la svendita delle riserve auree della BNS: fummo ridicolizzati dai moderni “soloni” della sinistra egemone, oggi i dati ci danno purtroppo ragione! In conclusione il compagno Zeno Casella afferma che questo documento sopperisce a una grave lacuna di linea politica che finora aveva il Partito. Il Comitato Centrale aderisce ai contenuti del documento e incarica la Direzione di valutare le modalità di diffusione pubblica dello stesso.

La pandemia ci ha insegnato la necessità di (ri)nazionalizzare i settori strategici

La proposta di risoluzione arrivata dal compagno Alberto Togni viene discussa partendo da una ricognizione storica sullo sviluppo del servizio pubblico e delle regie federali in Svizzera e sugli interessi della borghesia, fino agli anni Ottanta, di disporne. Riflessioni, queste, di cui si invita il compagno Amos Speranza, direttore della nostra rivista a tenerne conto nella prossima programmazione editoriale di #politicanuova. Nella discussione viene ricordato il ruolo negativo della socialdemocrazia e dei vertici sindacali che assecondarono il processo di privatizzazione e di liberalizzazione dei mercati, ma anche l’importanza che sul piano istituzionale noi come comunisti si insista maggiormente sul ruolo cruciale che l’ente pubblico può avere persino in ambito industriale, ad esempio come tentato con gli emendamenti firmati dai nostri deputati alla Legge sull’Innovazione economica del Canton Ticino. Il Comitato Centrale rileva anche come il servizio pubblico serva alla coesione della Confederazione e che occorre ricomporre la frattura fra città e campagna. Il compagno Simone Romeo invita inoltre il Partito, in una fase successiva, anche ad approfondire il ruolo delle deleghe ai privati nell’ambito della ricerca e ricollegandosi a ciò interviene anche il compagno Edoardo Cappelletti per insistere sul problema rappresentato dal principio di “sussidiarietà”, che riguarda anche alcuni servizi sociali importanti come le colonie estive, gli asili nido, ecc. Il compagno Stefano Araujo presenta infine un emendamento in merito alla calmierazione dei prezzi. Il Comitato Centrale approva la risoluzione a pieni voti e demanda alla Direzione di pubblicarla nei tempi ritenuti utili.

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