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Il Partito Comunista esprime la propria solidarietà ai lavoratori di Divoora che sono oggi entrati in sciopero, unendosi di fatto ai colleghi di Smood in altre regioni svizzere, rendendo evidente che nel settore della consegna di cibo a domicilio esiste un grave problema di precariato. Il nostro Partito era già sceso in piazza a Friborgo nelle settimane scorse e, in occasione del nostro ultimo Congresso a fine novembre, avevamo approvato l’allegata risoluzione relativa a questo particolare settore che si sta delineando sempre più come una forma di moderna schiavitù, che soprattutto in Ticino sta raggiungendo livelli di sfruttamento inauditi.

Il Contratto collettivo di lavoro letteralmente imposto ai lavoratori da Divoora prevede un salario al minuto di 35 centesimi limitato al tempo della consegna senza tener conto del tempo reale in cui un corriere deve essere a disposizione nell’attesa di un’ordinazione: per molti di loro si arriva alle 12 ore giornaliere. Il Partito Comunista sostiene quindi le condizioni poste dai sindacati per riaprire le trattative, quali il pagamento dei tempi d’attesa e il beneficio di un orario minimo di lavoro per i lavoratori con meno diritti, ma ovviamente non basta e bisogna semplicemente abolire la paga al minuto. Da situazioni come queste emerge pure l’urgenza di firmare l’iniziativa popolare per un salario minimo sociale di cui siamo fra i promotori.

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