Apprendiamo che, in data 8 febbraio 2022, il Comitato del Servizio Cure a Domicilio del Luganese (SCuDo) ha deciso d’inoltrare la disdetta (con effetto al 31 dicembre 2022) del Contratto collettivo di lavoro per i collaboratori (CCL) del Servizio (in vigore dal 1. gennaio 2018). Questa decisione è stata comunicata senza che fosse stata preliminarmente intavolata alcuna discussione, né tantomeno una preventiva presa di contatto con i sindacati firmatari del CCL (VPOD, OCST e SIT).
A ben vedere, questo passo avventato ha suscitato una grande preoccupazione tra il personale di SCuDo e dal profilo del rispetto del partenariato sociale. Facendo sorgere diversi interrogativi quanto alle sue finalità, la disdetta del CCL ha contribuito infatti anche ad alimentare la destabilizzazione di collaboratrici e collaboratori, che si trovano peraltro già confrontati con un importante carico di lavoro, un’accresciuta flessibilizzazione degli orari di lavoro e lo stress generato dell’emergenza sanitaria.
In questo contesto, sebbene nelle intenzioni del Comitato sembrerebbe rientrare anche quella di considerare dei puntuali miglioramenti contrattuali, non possiamo tuttavia che dichiararci a nostra volta estremamente preoccupati rispetto all’eventualità di una disdetta del CCL. Quest’ultimo, oltre a garantire una più efficace salvaguardia delle condizioni di lavoro del personale, permette infatti di assicurare le condizioni per un miglior clima di dialogo e di contatto tra le due parti sociali. Per questo motivo, occorre che venga fatta al più presto chiarezza sulle prospettive del CCL presso SCuDo.
Ciò vale, a maggior ragione, tenuto conto del fatto che la sensibilità del Comitato di SCuDo rispetto al mantenimento di un CCL non si è mai dimostrata particolarmente esemplare: a tale proposito, basti solo ricordare in questa sede la controversia legata alla disdetta del COSACD risalente al 2014.
Per questi motivi, riteniamo necessario che il Comitato di SCuDo rassicuri al più presto il personale del Servizio e riprenda con spirito costruttivo un dialogo con la parte sindacale, nell’ottica di rinnovare il CCL già dal 1. gennaio 2023 nonché d’implementare in questa sede i necessari miglioramenti contrattuali (come già avvenuto con la revisione della classificazione salariale da parte della Città).
Alla luce di quanto sopra, della rappresentanza qualificata del Comune di Lugano in seno al Comitato di SCuDo, così come delle prerogative d’intervento e d’informazione contemplate segnatamente dagli art. 193 cpv. 4 LOC e 5 cpv. 4 RALOC, rivolgiamo al Municipio le seguenti domande:
1. Era a conoscenza della decisione e delle modalità di disdetta del CCL?
2. Quali sono le finalità e le prospettive alla base della disdetta del CCL?
3. Come si giustifica una notifica della disdetta così opaca e repentina?
4. Come si pone rispetto alla decisione e alle modalità di disdetta del CCL?
5. Intende favorire una ripresa del dialogo tra il Comitato di SCuDo e i sindacati in vista di un rinnovo del CCL per il personale di SCuDo?
6. Quali passi intende muovere affinché ciò possa avvenire in tempo utile?
Con ogni ossequio.
Primo firmatario: Edoardo Cappelletti (PC – Gruppo PS-PC)
- Giovanni Albertini (MTL)
- Sara Beretta Piccoli (MTL)
- Mattea David (PS)
- Demis Fumasoli (FA)
- Raoul Ghisletta (PS)
- Deborah Meili (I VERDI)
- Marisa Mengotti (I VERDI)
- Tamara Merlo (Più Donne)
- Dario Petrini (PS)
- Tessa Prati (PS)
- Aurelio Sargenti (PS)
- Carlo Zoppi (PS)