Share this page to Telegram

Il Partito Comunista invita a votare sìa modifica della legge sul cinema, detta anche « legge Netflix » alle votazioni che si terranno il prossimo 15 maggio.

Questa modifica altro non è che poco più di un adattamento per le piattaforme di streaming e televisioni private di un obbligo d’investimento in progetti elvetici del 4% degli utili, percentuale già presente per il servizio pubblico. In più si chiede che le librerie multimediali di queste aziende di streaming online siano composte per il 30% da film europei.

Si evince da ciò che una percentuale del 4% non è per nulla fuori luogo e sarebbe anzi corretto da parte di queste aziende finanziare progetti sul nostro territorio che possano incrementare il mercato del cinema elvetico. Una misura così minima rispetto al fatturato di queste aziende e rispetto a paesi dove la percentuale imposta è molto più alta (l’Italia e la Francia impongono una percentuale oltre il 20%) non avrà nessun impatto sul consumatore. Gli abbonamenti non sono stati condizionati all’estero da questi vincoli di finanziamenti e nulla fa pensare che da noi vi sarà qualcosa di diverso.

Sarebbe ancor più positivo se su questi progetti ci fosse un controllo democratico, mentre così non è poiché i progetti finanziati sono scelti unicamente dalle piattaforme, rischiando di schiacciare i progetti meno economicamente profilici.

Meno entusiasmante l’obbligo del 30% di film europei, dove sarebbe più che preferibile un’equa ripartizione tra continenti in modo da avere un panorama globale delle correnti cinamtografiche dei vari paesi del mondo.

Nonostante questo, la modifica di questa legge avrebbe comunque un ruolo importante nell’evitare che, sempre di più, il mercato audivisivo si concrenti unicamente altrove e in particolar modo oltreoceano, non permettendoci di sviluppare artisticamente le inclinazioni dei tanti documentaristi, registi attori e sceneggiatori svizzeri, dato poi che la stima di questi finanziamenti si aggirerebbe intorno ai 18 milioni di franchi.

Per queste ragioni invitiamo a votare sì alla modifica della legge sul cinema il prossimo 15 maggio, sostenendo così il mercato cinematografico elvetico e il suo sviluppo.

CONDIVIDI