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Martedì 31 maggio 2022 il «Comitato Solidarietà Ucraina Ticino» diretto dai trotzkisti del Movimento per il Socialismo (MPS) scenderà in piazza contro l’aumento delle spese militari in Svizzera. In tempi normali avremmo forse manifestato insieme poiché la corsa al riarmo ci preoccupa, tuttavia il Partito Comunista ha una sua coerenza e un suo rigore e non ha bisogno di strumentalizzare tutto e il contrario di tutto pur di mettersi in mostra e farsi pubblicità a un anno dalle elezioni.

Si tratta infatti di una manifestazione-alibi che serve a MPS, ossessionati dall’orso russo, per rifarsi una verginità politica dopo che suoi esponenti hanno manifestato fianco a fianco, durante il corteo del Primo Maggio, con personaggi che ineggiavano all’esercito ucraino (golpista) e persino al famigerato Battaglione (neo-nazista) Azov (vedi link). Chi ha sdoganato il nazifascismo ucraino al Primo Maggio e poi ha chiesto anche l’invio di armi in Ucraina (così da allungare di fatto la guerra e fare più vittime civili) con che credibilità può oggi convocare la sinistra a una manifestazione contro la corsa al riarmo nel nostro Paese?

Ovviamente l’appello che accompagna la manifestazione contiene opportunisticamente di tutto e di più: parlando di cambiamenti climatici si tengono buoni i Verdi, parlando di spese sociali si convincono i Socialisti, ma poi si legge che la popolazione svizzera “subisce gli effetti indiretti ma tangibili della guerra, in particolar modo l’inflazione”. Giusto: eppure è proprio il comitato filo-ucraino promosso da MPS a chiedere più sanzioni e quindi più embarghi commerciali. Questi ultimi ovviamente non stanno affatto indebolendo l’economia russa (che si sta rivolgendo al mercato cinese) ma sta danneggiando semmai il potere d’acquisto dei lavoratori di casa nostra oltre a spingere la Svizzera a una sempre maggiore dipendenza dal mercato atlantico. Insomma: slogan roboanti e puramente emozionali ma del tutto privi di coerenza e di progettualità!

È ovvio che con queste premesse la manifestazione-alibi in questione è fintamente unitaria e rappresenta una furbesca mascherata di MPS che il Partito Comunista rifiuta di legittimare.

Se si vuole fermare davvero la corsa al riarmo bisogna porre al centro una priorità, e cioè la fine della cooperazione militare fra il nostro esercito e la NATO: su questa base si salva la neutralità svizzera e si costruisce una reale unità popolare (che vada oltre i soli addetti ai lavori della sinistra) che possa ridiscutere anche la questione della difesa nazionale!

MPS e Comitato Ucraina monopolizzano il 1° maggio. E spuntano i cartelloni filo-nazisti

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