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Secondo l’Ufficio federale di statistica, solo negli ultimi due mesi l’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) è aumentato dello 0.7% da aprile a maggio e dello 0.5% da maggio a giugno. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il rincaro nel giugno 2022 è stato invece del 3.4%. Questo incremento è dovuto a vari fattori, tra cui l’aumento del prezzo degli affitti, dell’olio da riscaldamento e di numerosi prodotti alimentari. La progressione dei prezzi risulta di gran lunga superiore al normale incremento stagionale e, almeno nel prossimo futuro, sembra non sia purtroppo destinata a terminare. Inutile a dirsi che l’inflazione andrà sempre più a colpire soprattutto le persone con un reddito medio-basso, il cui potere d’acquisto – in mancanza dei necessari adeguamenti salariali – si vedrà di conseguenza sensibilmente ridimensionato. In quest’ottica appare dunque indicato che, seppure nel quadro dei rispettivi margini di competenza, ogni livello istituzionale cominci a interrogarsi sugli accorgimenti da adottare per cercare di affrontare tale problematica.

Interrogazione_Adeguamenti al rincaro
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