Come Gioventù Comunista (GC) esprimiamo la nostra preoccupazione per il servizio del Quotidiano (RSI) andato in onda il 26 gennaio, dedicato al Giorno della memoria e con ospite Maurizio Binaghi, docente di storia presso il Liceo di Lugano 1, esperto di storia della scuola dell’obbligo e presidente dell’Associazione degli insegnanti di storia.
Tralasciando il fatto che in apertura si evita di specificare che il campo di concentramento di Auschwitz è stato liberato dall’Armata Rossa (preferendo invece il generico termine “alleati”), il servizio propone un pericoloso parallelismo fra l’avanzata delle truppe naziste ad Est nel corso della Seconda guerra mondiale e l’attuale conflitto in Ucraina (anche se, almeno in un secondo momento, viene fatto un necessario distinguo sui differenti metodi applicati in guerra). Origine di questo parallelismo è un documentario sul massacro di Babij Yar mostrato ad alcune classi liceali: ci auguriamo che si sia almeno approfittato di questo momento per spiegare agli allievi che questo massacro fu eseguito con l’aiuto dalle truppe collaborazioniste ucraine, alle quali si rifanno gli attuali gruppi neonazisti ucraini. Allargando un po’ lo sguardo, nel servizio si sarebbe benissimo potuto parlare di figure come quella di Stepan Bandera, collaborazionista idolatrato persino fra le fila dell’attuale governo ucraino.
Ancora peggiori però ci sembrano alcune affermazioni di Binaghi, secondo il quale dopo la Seconda guerra mondiale in Europa non vi sarebbe più stata, prima di febbraio 2022, una rimessa in questione violenta dei confini nazionali. Il docente dimentica dunque la guerra in Serbia e la creazione violenta del Kosovo da parte delle truppe della NATO. Evidentemente se le bombe sono occidentali vanno bene e non sono quindi degne di essere menzionate.
Date le cariche di Binaghi, come GC siamo anche preoccupati per come viene insegnata la storia nelle nostre scuole ticinesi. Già in occasione del dibattito sulla campagna “Scuole libere” avevamo avuto l’occasione di sottolineare come la scuola sia un luogo nel quale vengono diffuse le idee della classe dirigente. Soprattutto a partire da febbraio 2022 a questa parte però la questione sembra essere peggiorata e si sembra in diversi casi preferire la propaganda euro-atlantista alla storia. Come ci confermano testimonianze dirette, delle voci discordanti a questa narrazione non sembrerebbero essere tollerate, tanto da spingere determinati docenti a prendere di mira degli allievi con idee diverse dalle loro. Come GC critichiamo fortemente questo clima di intolleranza e la propaganda atlantista nelle scuole ticinesi ed invitiamo gli allievi a segnalarci sui social o al seguente indirizzo eventuali problemi subiti: gioventu.comunista@gmail.com