Su invito dell’Istituto di Marxismo dell’Accademia Cinese delle Scienze Sociali (CASS) il nostro Partito ha partecipato al 13° World Socialism Forum che si è tenuto nel mese di dicembre a Pechino e a due altre conferenze accademiche collaterali nelle città di Jinan e di Suzhou. Si tratta per noi, come comunisti svizzeri, di momenti arricchenti di confronto intellettuale e politico che mettiamo a disposizione dei nostri militanti più giovani affinché sviluppino competenze analitiche discutendo non solo con i compagni impegnati in Cina nell’opera di modernizzazione del socialismo con caratteristiche cinesi della nuova èra, ma anche con i maggiori studiosi del pensiero marxista e i vertici dei più importanti partiti comunisti del mondo.
A rappresentarci, come unico esponente svizzero presente, vi era il compagno Rudi Alves, di formazione sociologo, membro del Comitato Centrale del Partito Comunista e già coordinatore del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA).
Al Forum, oltre ad accademici cinesi come il prof. Chen Zhigang, vice-presidente dell’Istituto di Marxismo della CASS, erano presenti fra gli altri intellettuali della caratura del compagno Atilio Boron, già vice-rettore dell’Università di Buenos Aires ed ex-segretario esecutivo del Consiglio Latinoamericano di Scienze Sociali, del compagno Gabriel Rockhill, professore di filosofia all’Università Villanova degli USA, del compagno Vladimiro Giacché, filosofo marxista autore di numerosi saggi; ecc. Non mancavano anche dirigenti politici di prestigio come il compagno José Luis Centella, presidente del Partito Comunista di Spagna (PCE); il compagno Albano Nunes, membro della Commissione di Controllo del Partito Comunista Portoghese (PCP); il compagno José Reinaldo Carvahlo, membro del Comitato Centrale del Partito Comunista del Brasile (PcdoB); il compagno Dmitry Novikov, vicepresidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa (PCFR), ecc.
Il 13° World Socialism Forum denota non solo l’impegno da parte del Partito Comunista Cinese di favorire il rinnovamento del marxismo nella nuova fase storica caratterizzata dal multipolarismo, ma anche l’interesse degli accademici occidentali di superare l’omologazione culturale che si respira oggi nelle università occidentali egemonizzate dal pensiero neoclassico in economia e da quello post-moderno e “liberal” nelle scienze sociali per favorire un maggiore pluralismo anche negli approcci metodologici.
È previsto che all’ordine del giorno di una prossima seduta straordinaria del Comitato Centrale del nostro Partito vi sia una trattanda specifica sulle relazioni con la Repubblica Popolare Cinese, in cui il compagno Alves avrà modo di presentare il suo rapporto. Sarà quella l’occasione per tirare un bilancio dell’anno 2023 che è stato caratterizzato dall’invio di ben quattro diverse nostre delegazioni in Cina e ipotizzare a forme di cooperazione sempre più concreta di beneficio mutuo.