NO AI TAGLI NELLA SCUOLA!

La maggioranza di destra del Gran Consiglio riduce le assunzioni per non sostituire i docenti che smettono di lavorare: si rischiano buchi di 60 docenti all'anno!

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Oggi il Gran Consiglio ha approvato una misura per la riduzione delle spese dello Stato a dir poco vergognosa, che si inserisce nell’ambito dei tagli promossi dall’antisociale “decreto Morisoli”. La maggioranza borghese del Parlamento ha deciso di sostituire annualmente solo l’80% del personale scolastico e dei docenti che andranno in pensione o lasceranno il lavoro. Questa misura non solo lascerà un buco annuo di 60 docenti (in media ogni anno partono circa 300 insegnanti), riducendo evidentemente e sempre più significativamente la qualità della scuola ticinese, ma comporterà anche un maggiore sforzo per gli stessi docenti, che già devono subire, come tutti i dipendenti pubblici, tutta una serie di altri tagli.

Le decisioni del parlamento sono un insulto nei confronti della popolazione, che già si ritrova a dover tirare la cinghia. Ora più che mai la scuola pubblica ticinese è in pericolo davanti a questi assalti neoliberisti. Lo stesso discorso è applicabile a tutti gli ambiti in cui lo Stato offre i suoi servizi alla popolazione, come la sanità o gli aiuti finanziari alle famiglie in difficoltà. L’austerità che i partiti borghesi stanno portando avanti da anni sta distruggendo il servizio pubblico e peggiorando sensibilmente le condizioni di vita della popolazione ticinese.

La scuola pubblica è sotto attacco e con essa anche il diritto all’istruzione e la libertà di scegliere un percorso professionale o accademico per gli studenti meno abbienti. Peggiorando le condizioni e la qualità della scuola pubblica, infatti, la maggioranza borghese promuove una politica classista e anti-sociale che da un lato peggiora le condizioni di lavoro dei docenti e dall’altro porta a escludere sempre di più gli studenti meno abbienti dal diritto di studiare e formarsi secondo il proprio interesse. Di fronte a questa situazione, la Gioventù Comunista invita le studentesse e gli studenti a organizzarsi nel Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) e a lottare per una scuola pubblica di qualità: pieno sostegno alla mobilitazione e allo sciopero indetti dai sindacati il 29 febbraio!

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