Il comitato “Stop ai tagli” ha consegnato oggi oltre 10’000 firme contro l’ingiusta riforma fiscale votata dal Gran Consiglio lo scorso dicembre. Il comitato ha ribadito la propria contrarietà alla proposta di regali fiscali per le persone che guadagnano oltre 30’000 franchi al mese mentre i tagli del preventivo 2024 stanno indebolendo il servizio pubblico.
In questo momento storico, segnato dalle reali difficoltà della popolazione, come l’esplosione dei premi di cassa malati, la perdita del potere d’acquisto dovuta all’inflazione, la precarizzazione del mercato del lavoro e da finanze pubbliche già estremamente fragili, gli sgravi fiscali alle persone con redditi particolarmente elevati sono ancora più sconsiderati. La riforma fiscale propone infatti una riduzione dell’aliquota massima, applicabile a chi ha un’imponibile di 300’000 franchi. Questo corrisponde a un salario netto mensile di almeno 30’000 franchi, ma a trarne un beneficio importante saranno soprattutto le persone con reddito superiore a un milione di franchi.
Il Comitato Stop ai tagli, composto dai partiti progressisti, sindacati e associazioni sociosanitarie, ha quindi lanciato con successo il referendum contro l’ingiusta riforma fiscale, consegnando stamattina oltre 10’000 firme. Questo importante successo deve essere un segnale ai partiti del centro-destra: la politica fiscale portata avanti fino ad ora, con regali fiscali ai redditi elevati e alle grandi aziende, politica che ha portato al deficit delle finanze del cantone e ai tagli al servizio pubblico, deve finalmente finire.
Ora la palla passa alla popolazione: il voto popolare si terrà probabilmente già a giugno 2024. Si tratta di una votazione fondamentale anche in ottica delle manovre di risparmio e del preventivo 2025: si vuole continuare a fare regali fiscali a chi non ne ha bisogno mentre si taglia nel settore socio-sanitario e sui dipendenti pubblici, oppure si vuole avere un servizio pubblico forte finanziato in maniera solidale? L’esito della votazione sarà determinante per gli anni a venire e il comitato “Stop ai tagli” è fiducioso che la popolazione lancerà un chiaro segnale contro questa politica ingiusta.
Comitato STOP ai tagli, composto da (in ordine alfabetico):
- Associazione Atlas
- Coordinamento donne della sinistra
- Forum Alternativo
- Giovani Verdi
- Gioventù Comunista
- Gioventù Socialista
- MPS
- OCST
- Partito Comunista
- Partito Operaio Popolare
- Partito Socialista
- Più Donne
- Sindacato SEV
- Sindacato SISA
- SIT
- Sindacato SSM
- Syndicom
- Sindacato UNIA
- Unione Sindacale Svizzera
- Verdi
- Sindacato VPOD