L’iniziativa UDC/ASNI denominata «Accordi internazionali: decida il popolo» in votazione il prossimo 17 giugno 2012 potrebbe apparire inutile, visto che sui principali trattati internazionali è già garantito attualmente il voto popolare. Tuttavia riteniamo che il Consiglio federale sia succube della politica delle grandi potenze economiche e militari e stia gestendo la politica estera del nostro Paese contro gli interessi della maggioranza della popolazione.
Il Consiglio federale continua la collaborazione con la Troika (FMI, BCE e Commissione europea), senza riguardo per gli interessi popolari, per applicare in Svizzera le normative dell’Unione Europea.
Il Governo sta riformando l’esercito affinché sia sempre più compatibile con le esigenze della NATO, l’alleanza guerrafondaia e neo-colonilista con cui già ora collaboriamo sciaguratamente.
La politica estera di Berna, anche quando in mano alla socialdemocrazia, ha dimostrato inoltre in più occasioni di fare acqua da tutte le parti. Basti ad esempio pensare come è stata gestita la vicenda libica: da un lato si è rischiato di compromettere l’approvvigionamento energetico del nostro Paese, in seguito un esercito straniero impegnato in un’azione offensiva di guerra è stato autorizzato ad attraversare il nostro territorio nazionale calpestando la tanto decantata neutralità.
Non dimentichiamoci inoltre che il modo con cui sono stati negoziati gli accordi bilaterali è al limite della svendita dei diritti sociali conquistati dal movimento operaio nel nostro Paese e, come se non bastasse, Berna ha (nuovamente) finanziato in modo cospicuo gli strozzini del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e tuttora insiste nel voler sperperare più di 12 miliardi di franchi per comprare nuovi aerei militari.
In questo contesto, di fronte a un Dipartimento federale degli affari esteri palesemente orientato a tutelare gli interessi delle grandi potenze e assente nel promuovere invece i bisogni della stragrande maggioranza della popolazione, il Partito Comunista ritiene che sia necessario dare un voto di sfiducia a questo governo e a questa politica estera: invitiamo quindi a votare Sì all’iniziativa popolare «Accordi internazionali: decida il popolo», per quanto essa sia stata promossa da un’area politica ben diversa dalla nostra.