Nella sua ormai evidente foga atlantista, che con la “tattica del salame” ambisce ad abolire la neutralità svizzera, il peggior Consiglio federale di sempre, ormai piegato in maniera imbarazzante ai diktat di una potenza straniera, nella sua seduta del 15 marzo 2024 ha deciso di aderire allo “State Partnership Program” (SPP) della Guardia nazionale degli Stati Uniti d’America (USA) atto a istituzionalizzare la cooperazione in materia d’istruzione con le forze armate straniere. Tradotto dal politichese significa, in pratica, omologare l’esercito svizzero alle esigenze di quello statunitense, e meglio: alle esigenze del solo esercito statunitense!
Ovviamente il Consiglio federale prova a illudere la popolazione assicurando che tale cooperazione con la Guardia nazionale di Joe Biden non prevederebbe “obblighi, dipendenze o vincoli che sarebbero incompatibili con la neutralità”. Figuriamoci! Ovviamente cooperazioni militari simili in ogni caso non avverrebbero mai con eserciti di paesi ostili a Washington e alla NATO. Premesso che noi non auspichiamo alcuna cooperazione militare con le forze armate di altre potenze, se l’esercito di un paese neutrale come il nostro si addestra solo ed esclusivamente con le truppe di uno specifico campo geopolitico, per di più alla vigilia di quella che potrebbe essere una terza guerra mondiale, e rifiuta di diversificare i partner, allora si crea un vincolo di dipendenza evidente, perlomeno agli occhi di chi non si schiera con la NATO (cioè la maggioranza dei paesi della Comunità Internazionale!).
Il Consiglio federale afferma poi, incurante del ridicolo, come “entrambi i Paesi abbiano un sistema di milizia simile”. Contestiamo questa affermazione! Il sistema di milizia svizzero non ha nulla a che vedere con quello della Guardia Nazionale di Joe Biden. Anzitutto il nostro è un esercito retto da una leva obbligatoria, ma soprattutto è un esercito di difesa atto a preservare – almeno teoricamente – la neutralità e la sovranità della Confederazione. La Guardia Nazionale degli USA è invece una milizia volontaria di riservisti con compiti sia di ordine interno atto cioè a reprimere il proprio stesso popolo in caso di ribellione (come avvenuto nel 1992 contro la popolazione afroamericana in rivolta a Los Angeles con oltre 60 morti) sia di occupazione di paesi sovrani esteri come è stato il caso dell’Irak. Due ambiti insomma che nulla hanno a che fare con la missione dell’esercito svizzero, a meno che le nostre reclute dovranno tornare a sparare agli operai svizzeri come un secolo fa!