Il 27 novembre le popolazioni di 17 comuni di cinque regioni rurali tra Ticino e Grigioni (Serravalle, Acquarossa, Blenio, Medel, Disentis, Sumvitg, Trun, Vrin, Vals, Hinterrhein, Nufenen, Splügen, Mesocco, Soazza, Rossa, Calanca, Buseno) si esprimeranno in votazione sulla creazione di un parco d’importanza nazionale che prende il nome di Parc Adula. Secondo l’Ordinanza sui parchi (OPar), un Parco nazionale è composto da una zona centrale, caratterizzata da un regolamento di protezione della natura, e una zona periferica, dove non ci sono restrizioni ed anzi si promuovono le attività economiche. Durante la fase di progettazione la zona centrale è stata fortemente ridimensionata secondo le esigenze di agricoltori, cacciatori e proprietari di rustici e non interferisce quindi in nessuna maniera con la libera fruizione del territorio. Il progetto di Parc Adula è nato in forma partecipata e vincolerà la regione per 10 anni, scanditi da una programmazione quadriennale che nel periodo 2016-19 prevede un investimento di 15 milioni di Fr. finanziato per il 60% dalla Confederazione, per il 20% dai Cantoni Ticino e Grigioni e per il restante 20% dai Comuni, dalle Regioni e da sponsor privati.
Parc Adula porterebbe investimenti pubblici e occupazione in zone periferiche, si potrebbero realizzare dei progetti con ripercussioni reali sull’agricoltura e sul paesaggio rurale, l’offerta turistica e la promozione dei prodotti e servizi della regione sarebbero meglio coordinati e organizzati attraverso un marchio. Positiva è pure la collaborazione e lo scambio tra regioni linguistiche e cantoni diversi. Il turismo consapevole e sostenibile è attento e attirato da realtà vive e propositive, come si propone Parc Adula con la distribuzione delle risorse finanziarie in diversi progetti concernenti le attività agricole e la ricerca scientifica. Tra 10 anni si potrà rivalutare se Parc Adula ha sortito gli auspicati benefici economici.
Partito Comunista
Lea Ferrari, incaricata