Lo scorso 26 marzo si è svolta a Berna una riunione fra l’Ambasciatrice di Cuba e il segretario politico del nostro Partito, il compagno Massimiliano Ay. È stata l’occasione per un aggiornamento, caratterizzato dalla consuete franchezza, circa la difficile situazione economica che sta attraversando l’Isola, dovuta alla recrudescenza delle pesantissime sanzioni economiche imposte dal governo statunitense per strangolare il commercio internazionale con Cuba.
Si tratta di sanzioni che riguardano indirettamente anche gli imprenditori svizzeri che vengono frenati dall’investire nell’economia cubana nonostante la Confederazione (e, ripetutamente, la quasi unanimità dell’Assemblea generale dell’ONU) abbia votato contro l’embargo criminale e imperialista che sta creando seri problemi umanitari alla popolazione, anche nell’accesso alle medicine e al cibo. Gli USA, addirittura, senza che il nostro Consiglio federale protesti e in spregio al diritto internazionale, impediscono agli stessi cittadini svizzeri che vivono sull’Isola di accedere ad esempio alla propria pensione.
Si è poi discusso delle relazioni fra i comunisti svizzeri e il Partito Comunista di Cuba, della volontà di promuovere il turismo elvetico sull’Isola e delle possibilità di intensificare la cooperazione fra i nostri due Paesi. Occorre a nostro avviso valutare ipotesi di rilancio di quella che definiamo la “diplomazia da popolo a popolo”, informale ma non meno importante di quella ufficiale fra Stati, che anzi deve essere collaterale e riguardare anche la promozione degli scambi culturali. Il nostro segretario politico ha espresso a tal proposito l’auspicio che, anche nell’ambito della solidarietà con Cuba, si abbandoni una politica declamatoria e formalista per procedere a un drastico rinnovamento della prassi internazionalista.
Su sollecitaizone della parte cubana, interessata a conoscere le nostre valutazioni sul contesto geopolitico, abbiamo spiegato la linea del PC in difesa della neutralità svizzera e abbiamo espresso preoccupazione per la sicurezza internazionale a seguito dell’espansionismo della NATO.
È un momento complicato per Cuba, e mai come oggi la solidarietà con l’Isola ribelle e con il suo popolo, che ha dimostrato in oltre mezzo secolo di Rivoluzione grande dignità e patriottismo, deve intensificarsi.
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