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Stando alla notizia riportata il 23 agosto 2024 da laRegione, entro il 2028 in Ticino e in Mesolcina verranno chiusi una ventina dei 62 uffici postali tra i quali dovrebbero figurare, solo nel comprensorio della Città di Lugano, quelli di Cadro e di Maglio di Colla [1]. Ora, mentre svariati Comuni colpiti hanno già pubblicamente manifestato la ferma volontà di opporsi alle chiusure paventate dalla Posta, il Municipio cittadino non sembra avere ancora espresso una chiara posizione a questo proposito.

Ricordiamo che, prima di chiudere o di trasferire un punto d’accesso con servizio, la Posta deve consultare le autorità dei Comuni interessati e sforzarsi di trovare una soluzione di comune accordo (art. 14 cpv. 6 LPO). In assenza di una soluzione di comune accordo, le autorità comunali possono adire la PostCom entro 30 giorni dalla notificazione della decisione della Posta; la decisione definitiva della Posta se chiudere o trasferire l’ufficio o l’agenzia postale in questione avviene a seguito di una procedura di conciliazione e tenendo conto della raccomandazione della PostCoM (art. 34 OPO).

L’obiettivo di una soluzione condivisa secondo la LPO implica che la Posta sia disposta a esaminare le eventuali alternative proposte dalle autorità comunali, posto comunque che l’obbligo di verifica delle alternative proposte dalle autorità comunali (come l’agenzia postale o il servizio a domicilio) presuppone che esse acconsentano al dialogo con la Posta e avanzino proposte realizzabili [Procedura in caso di chiusura o trasferimento di uffici e agenzie postali (art. 34 OPO), pag. 12].

La necessità di opporsi a questo piano di smantellamento è stata del resto evocata anche dal sindacato Syndicom, che ha infatti invitato i Municipi interessati ad opporsi alle prospettate chiusure degli uffici postali [3]. In questo senso, nell’ottica di garantire un servizio pubblico capillare e di qualità anche nelle aree più discoste della Città, occorre quindi che anche il Municipio di Lugano si avvalga proattivamente di tutti gli strumenti di contestazione e di dialogo messi a disposizione dalla LPO.

Sulla scorta di quanto esposto, rivolgiamo al Municipio le seguenti domande:

  1. Nell’ambito del piano di smantellamento in questione, quali sono gli uffici postali e le agenzie per cui è già stata prospettata al Comune la chiusura, il trasferimento o la trasformazione?
  2. Il Municipio è sensibile ai particolari disagi che arrecherà la chiusura degli uffici postali di Cadro e di Maglio di Colla alla popolazione locale e ai rispettivi quartieri, qualora dovesse avverarsi?
  3. Il Municipio intende attivarsi in maniera decisa e proattiva al fine di sventare, o perlomeno di rivedere in senso migliorativo, le paventate chiusure dei punti d’accesso a rischio di chiusura?
  4. Qualora non fosse possibile raggiungere una soluzione condivisa appropriata, intende adire la PostCom e perorare gli interessi del Comune anche nella procedura di conciliazione?
  5. E’ possibile avere una panoramica generale delle chiusure degli uffici postali, rispettivamente della loro trasformazione, intervenute negli ultimi 25 anni sul territorio comunale?
  6. Quali iniziative intende intraprendere per garantire, nel caso di concerto con il Cantone (art. 33 cpv. 8 OPO), un servizio postale capillare e di qualità su tutto il comprensorio comunale?

Con ogni ossequio.

Primo firmatario: Edoardo Cappelletti, consigliere comunale del Partito Comunista
Giovanni Albertini, Avanti con Ticino&Lavoro
Jasmine Altin, La Sinistra (PS)
Danilo Baratti, Verdi e Indipendenti
Silvia Barzaghi, La Sinistra (PS)
Michele Codella, Avanti con Ticino&Lavoro
Romina Fumasoli, La Sinistra (FA)
Luisella Fumasoli Petrini, Avanti con Ticino&Lavoro
Dario Petrini, Avanti con Ticino&Lavoro
Nina Pusterla, La Sinistra (PS)
Carlo Zoppi, La Sinistra (PS)

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