A margine del 14° World Socialism Forum convocato lo scorso settembre a Pechino (Cina) dall’Accademia Cinese delle Scienze Sociale, si è svolto un incontro trilaterale fra il segretario del nostro Partito, compagno Massimiliano Ay; la presidente del Partito Comunista Danese, compagna Lotte Rørtoft-Madsen; il segretario generale del Partito Comunista (Italia), compagno Alberto Lombardo.
Per il nostro Partito era presente anche il compagno Martino Marconi, membro del Comitato Centrale. L’incontro con la compagna Lotte Rørtoft-Madsen era stato preparato sia dalla corrispondenza fra i nostri due Partiti sia dal comune viaggio in Cina avvenuto prima dell’estate fra la stessa compagna Rørtoft-Madsen e il nostro compagno Nil Malyguine, membro del Comitato Centrale.
I compagni danesi, anche grazie al loro giornale orientato alle lotte operaie, traducono regolarmente le posizioni del nostro Partito, soprattutto quelle di politica internazionale, e di questo li abbiamo ringraziati. A tal proposito la compagna Lotte Rørtoft-Madsen ci ha spiegato pure la situazione geo-strategica del suo paese che lo rende (purtroppo) interessante per le politiche guerrafondaie della NATO. Il Partito Comunista Danese (KP) – che a seguito del suo ultimo Congresso può contare su un dinamismo giovanile rinforzato – concorda con noi in modo particolare sulla campagna “No UE – No NATO”.
Durante la sessione plenaria del 14° World Socialism Forum la compagna Rørtoft-Madsen ha chiaramente affermato: “i circoli dirigenti del mio Paese sono apparentemente pronti ad andare a fondo unitamente all’impero americano, sacrificando gli interessi della nazione, della classe operaia e del popolo danese. Chiudono gli occhi e pensano che, nonostante tutti i cambiamenti nel mondo, il dominio dell’imperialismo e del neocolonialismo possa continuare come prima”, ma ovviamente questo è irrealistico: “il punto di svolta geopolitico globale a cui stiamo assistendo è il riflesso del cambiamento dei rapporti di forza economici nel mondo. Questo intensifica tutte le contraddizioni, sia quelle inter-imperialiste che quelle tra i popoli del mondo e l’imperialismo, aprendo uno spiraglio per portare avanti la lotta anti-coloniale, dando luogo sia a nuovi rischi che a nuove opportunità”.
Nel medesimo discorso la leader del KP ha chiarito che “finché le classi dirigenti danesi si legheranno acriticamente al blocco imperialista transatlantico, dominato da USA, NATO e UE, non si potrà parlare di sovranità affidabile. Ma la buona notizia è che questo approccio non ha alcun futuro. Lo sviluppo multipolare, l’ascesa – o meglio: l’ammutinamento – del Sud Globale, la crescente influenza dell’astuta diplomazia cinese e la politica estera basata sul ridimensionamento del potere dell’economia nel vecchio capitalismo imperiale promette un altro sviluppo”.
L’affinità di analisi sulla turbolenta situazione internazionale ci ha spinto a intensificare la cooperazione fra quei partiti europei come il KP danese, di orientamento marxista, che effettivamente riconoscono nel multipolarismo una prospettiva progressiva e che oggi si vogliono impegnare contro la guerra imperialista della NATO contro i paesi emergenti. In quest’ottica a metà dicembre i compagni Samuel Iembo e Nil Malyguine hanno avuto una lunga riunione online con altri membri del Dipartimento Internazionale del KP, in particolare sul pericoloso aumento della propaganda bellicista da parte danese: una situazione che anche in Svizzera purtroppo si sentirà a causa della politica estera e militare del Consiglio federale sempre più orientato ad abbandonare la neutralità.