In quanti sapevano che il Fondo di compensazione per l’AVS, l’AI e l’IPG del valore di oltre 40 miliardi di franchi è gestito da quest’estate dalla banca statunitense State Street? Dopo un quarto di secolo sotto l’amministrazione dell’UBS, ora le riserve del nostro Primo pilastro sono finite sotto controllo americano: Compenswiss, l’ente autonomo di diritto pubblico che sovrintende politicamente a questi soldi ha infatti concesso l’appalto alla banca di Boston. Quei pochi articoli sui nostri media che ne parlano, ovviamente giustificano la scelta adducendo motivazioni esclusivamente tecniche, ma si guardano bene dall’analizzare la situazione dall’unico punto di vista che davvero conta in questi casi: quello politico!
Si tratta infatti di un ulteriore passo verso la piena integrazione della Svizzera nel campo atlantico: non solo stiamo perdendo la neutralità militare avvicinandoci alla NATO, non solo stiamo perdendo la nostra sovranità nazionale e il nostro servizio pubblico siglando dei disastrosi nuovi accordi bilaterali con l’UE: ora persino le nostre pensioni saranno gestite da Washington!
A differenza del Consiglio federale che, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare, ha garantito la sicurezza dell’operazione visto che l’UBS resterebbe comunque istituto subdepositario, il professore di diritto bancario Rolf Sethe dell’Università di Zurigo ha spiegato invece che il governo degli Stati Uniti potrebbe accedere a tali fondi poiché ovviamente la State Street Bank è soggetta alla legge americana. Se il governo statunitense dovesse imporre sanzioni alla Svizzera perché una decisione democratica del nostro popolo non fosse nel loro interesse di potenza imperialista, la banca in questione sarebbe costretta a rispettarle e quindi a bloccare le nostre pensioni. In pratica a Berna c’è un’élite borghese “svendipatria”, per non dire traditrice, che sta scientemente, passo dopo passo, esponendo il patrimonio nazionale alla mercé di un governo straniero distruggendo ogni forma di indipendenza della Confederazione.
Il Partito Comunista rivendica che il parlamento federale crei al più presto delle disposizioni legali per garantire anzitutto che la gestione degli averi del Fondo di compensazione per l’AVS, l’AI e l’IPG sia affidata, senza eccezioni, a istituti finanziari con sede e domicilio legale in Svizzera. È inammissibile che decine di miliardi di franchi pagati dai lavoratori svizzeri finiscano gestiti da istituti che sottostanno a governi esteri, per di più di una potenza aggressiva come gli USA, che li potrà bloccare o trasformare in arma di ricatto nei confronti del nostro Paese.
Invitiamo la popolazione a firmare quanto prima la seguente petizione on-line: https://schweizerzeit.ch/petition-das-ahv-vermoegen-bleibt-in-der-schweiz/