Statuto del Partito Comunista

Preambolo

Il Partito Comunista è un’organizzazione di classe dei lavoratori e delle lavoratrici: gli operai, gli impiegati, i contadini, gli artigiani, i piccoli commercianti, gli intellettuali, gli studenti e gli apprendisti che si ribellano alla degradazione morale e fisica dell’essere umano e dell’ambiente, provocata non dallo sviluppo della tecnica e delle scienze, ma dallo sfruttamento, dalla mercificazione e dall’alienazione determinate dal capitalismo, formano il Partito come associazione politica di lotta per eliminare lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura attraverso l’edificazione di una società nuova, basata sulla democrazia partecipativa, la libertà e la giustizia sociale.

Il Partito Comunista fonda la sua azione ispirandosi al pensiero marxista e leninista e analizza criticamente, con metodo materialista e dialettico, sia la realtà sociale nella quale opera, sia le lezioni provenienti dalle diverse esperienze di socialismo così come conosciute nel mondo. Attraverso l’analisi degli antagonismi di classe, il Partito stabilisce la linea politica e le tattiche di lotta concreta per il superamento del capitalismo e la trasformazione socialista della società. Solo nel socialismo, infatti, il valore della vita umana sarà pienamente riconosciuto nei suoi aspetti individuali e collettivi.

Il Partito Comunista è l’erede delle forze più vive della tradizione socialista svizzera, a partire da quella del Canton Ticino, risvegliate a nuovo impegno sociale e politico dall’entusiasmo popolare per la Rivoluzione d’Ottobre. Soppresso dalle leggi liberticide del 1940, ma non soffocato negli anni della clandestinità, fu rifondato nel 1944 con il nome di Partito Operaio Contadino Ticinese, che mutò nel 1963 in Partito del Lavoro, denominazione in vigore fino al 2007 quando, su impulso del proprio movimento giovanile, tornò all’antico nome di Partito Comunista. In questa lunga e importante storia, il Partito ha saputo dare il proprio contributo di solidarietà ai profughi e ai perseguitati politici del nazifascismo, alla Repubblica spagnola, alla Resistenza italiana, alla Rivoluzione cubana, alla liberazione vietnamita e indocinese, e a tanti altri eroici momenti di lotta contro l’imperialismo e per la pace.

Queste tradizioni combattive e di solidarietà internazionalista, cui il Partito Comunista ha dato il meglio di sé anche negli anni della guerra e dell’isolamento, aprono i suoi orizzonti di lotta nel difficile ambiente locale e danno il vero significato – nazionale ed internazionale – ai suoi interventi sul terreno, per la conquista di una democrazia sostanziale.

La transizione dalla società capitalista, che sta attraversando una crisi profonda, alla società socialista presuppone la conquista del potere politico da parte della classe oppressa, la socializzazione dei principali mezzi di produzione e la liberazione dell’attività creativa e culturale. Affinché tutto ciò accada è importante che il Partito abbia un carattere d’avanguardia non solo nelle lotte del movimento dei lavoratori per un lavoro sicuro, degli studenti per il diritto alla formazione, degli immigrati per la loro dignità e in generale delle fasce popolari per conquistare diritti sociali e civili togliendo privilegi alla classe dirigente e sviluppando un’economia al servizio della collettività, ma anche nelle lotte per la salvaguardia dell’ambiente, riconoscendo le radici dello sfruttamento della natura nelle regole stesse del capitalismo.

Statuto PC_revisione_febbraio2024